LIBANO/ CONTRO LO SCONTRO DI CIVILTA’ CORTEO A BEIRUT PER ANNIVERSARIO SABRA E CHATILA
5000 persone in piazza, c'era anche Comitato italiano Per non dimenticare Sabra e Chatila. Conferenza Stampa presso l’Unione della stampa libanese su incriminazione di Sharon
Beirut, 17 set. – Si è svolta questa mattina a Beirut la manifestazione per commemorare le vittime del massacro di Sabra e Chatila, i due campi profughi nei quali 22 anni fa i miliziani falangisti, sotto la supervisione dei soldati israeliani e la regia dell’allora ministro della Difesa di Tel Aviv, Ariel Sharon, trucidano 3000 civili palestinesi e libanesi. All’iniziativa, organizzata dalle ONG palestinesi e libanesi, hanno preso parte oltre cinquemila persone: insieme ad una folta delegazione italiana del Comitato Per non dimenticare Sabra e Chatila, hanno sfilato i bambini palestinesi dell'asilo Beit Atfal As-Samud del campo di Chatila con bandiere della pace, molte madri con i ritratti dei figli uccisi, pacifisti dagli Stati Uniti, dalla Spagna, dalla Malesia, da altri paesi arabi, oltre a rappresentanti delle maggiori forze politiche libanesi e palestinesi, uniti da slogan contro la guerra e lo scontro di civiltà, e a sostegno della legalità internazionale e del dialogo tra i popoli. Il corteo si è concluso presso il monumento alla fossa comune di Chatila e subito dopo si è svolta presso l’Unione della stampa libanese una conferenza stampa a sostegno dell’incriminazione di Sharon organizzata dall’omonimo Comitato libanese/palestinese. Alla conferenza stampa è intervenuto il presidente della stampa libanese, Mohammed al Baalbechi, Stefano Chiarini, Coordinatore del comitato italiano e l’avvocato Chibli Mallat, difensore dei familiari delle vittime di Sabra e Chatila, che hanno chiesto la prosecuzione del processo contro Ariel Sharon e gli altri responsabiliti del massacro del 1982, avviato in Belgio e sospeso per le pressioni politiche esercitate su quel governo dagli Stati Uniti e da Israele, per non lasciare impuniti crimini efferati contro l’umanità.
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