UNICOST : ATTACCO AL CONSIGLIO SUPERIORE MAGISTRATURA
UNITA' PER LA COSTITUZIONE

Attacco al Consiglio Superiore della Magistratura
Fra i compiti del Consiglio Superiore della Magistratura vi è quello di formulare pareri -espressione di un giudizio tecnico- su disegni di legge che riguardano la magistratura ed il funzionamento della giurisdizione. La valutazione complessivamente negativa espressa sul DDL in materia di nuova formulazione dei termini di prescrizione - peraltro diffusamente condivisa dalla magistratura associata e dall'Accademia - rappresenta una doverosa denuncia degli effetti che tale provvedimento avrebbe sul lavoro giudiziario e, in maniera indiretta, sulla politica in materia criminale del Paese. Le aggressioni da parte di autorevoli esponenti politici della maggioranza parlamentare -fra i quali il Ministro della Giustizia che ancora una volta accusa di politicizzazione soggetti di rilievo istituzionale che dissentono dal suo pensiero- costituiscono manifestazione di quella "incultura costituzionale" che genera confusione dei cittadini e che sta portando le nostre istituzioni ad una sorta di corto circuito irreversibile. Il Consiglio Superiore della Magistratura non svolge attività politica ma soltanto funzioni che gli sono attribuite dalla Carta Costituzionale. E' evidente invece la volontà politica - che traspare anche da questa vicenda- di ridurlo a mero ufficio del di bassa amministrazione. Devono essere condivisi i rilievi effettuati dal Capo dello Stato in tema di ritardi nella nomina dei dirigenti degli uffici giudiziari. Esiste infatti un problema - che viene avvertito diffusamente dai magistrati - di non ragionevole durata delle procedure consiliari e quindi di inefficienza dell'organismo di governo autonomo. Ciò deriva essenzialmente dalla non condivisa scelta di ridurre il numero dei componenti e dalla mancanza di adeguate strutture di supporto. Occorre tuttavia - e questo è l'auspicio - che il Consiglio Superiore tenti di superare, nelle pratiche c.d. di gestione, fisiologiche contrapposizioni interne che rischiano di porsi come concausa di inefficienza per privilegiare il momento della valutazione e della scelta la più condivisa possibile.
Milano 24 febbraio 2004
Fabio Roia Segretario Generale Unicost
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