Associazione Nazionale Magistrati

CHIUSO OGNI DIALOGO SULL’ORDINAMENTO GIUDIZIARIO
La Commissione giustizia del Senato ha approvato senza alcuna modifica o integrazione gli emendamenti governativi sull’ordinamento giudiziario,
L’ANM aveva auspicato che il governo cogliesse l’opportunità offerta con il rinvio alle Camere per affrontare appieno non solo i rilievi di “palese incostituzionalità” contenuti nel Messaggio del Presidente, ma anche gli ulteriori profili di costituzionalità, da più parti avanzati, nonché le questioni di irrazionalità ed impraticabilità.
Negli oltre tre mesi seguiti al messaggio presidenziale vi sarebbe stato tutto il tempo per affrontare, in clima di costruttivo dialogo, le questioni aperte.
Purtroppo è accaduto il contrario: ancora una volta il governo e la maggioranza hanno scelto la via della blindatura di ogni discussione, che tanti danni ha già portato in passato. Con la presentazione all’ultimo minuto di un emendamento del relatore si è precluso ogni confronto su modifiche effettive al sistema incostituzionale dei concorsi che erano avanzate da emendamenti presentati oltre che dalla opposizione anche dal sen. Salerno di Alleanza nazionale.
Il testo che verrà presentato alla votazione finale della commissione lascia inalterati in due punti qualificanti (ricorso al Tar sulla nomina dei direttivi e sistema dei concorsi) i rilievi di palese incostituzionalità, oggetto del messaggio presidenziale, oltre a non affrontare alcuno degli aspetti di evidente impraticabilità.
Ancora una volta il governo ha scelto la linea della forzatura e della chiusura ad ogni vero dialogo ed approfondimento, nonostante tutti gli autorevoli appelli in tal senso.
L’ANM ribadisce il netto dissenso rispetto ad un testo legge che, nonostante le modifiche apportate , pone a rischio dell’indipendenza dei magistrati, modifica l’equilibrio tra i poteri dello Stato, diminuisce le garanzie dei cittadini.
Nonostante tutto l’ANM continua ad auspicare che nell’esame in aula del Senato si riapra un clima di dialogo e ci si misuri con le questioni sollevate da tutti gli operatori del diritto e dalla dottrina giuridica, che sono state oggetto anche di emendamenti proposti dalla maggioranza e dalla opposizione, sui quali in commissione non è stato consentita la discussione
Roma 1 marzo 2005
La Giunta esecutiva centrale
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