Associazione Nazionale Magistrati

Iniziative del 23 – 25 giugno 2005
Ancora una volta, in tema di ordinamento giudiziario, i lavori parlamentari stanno procedendo in modo da impedire di fatto una discussione seria e serena e l’approfondimento di temi delicati che incidono sull'esercizio della giurisdizione e sulle garanzie per i cittadini.
Sul contenuto della riforma, in quattro anni, non si è mai realmente discusso, essendosi proceduto con blindature, maxi-emendamenti, voti di fiducia e contingentamento dei tempi, come in occasione della discussione in Senato, nella quale è stata operata la scelta di costringere il dibattito parlamentare negli angusti limiti di “otto ore di lavori” .
Non sono stati esaminati gli aspetti di incostituzionalità e di ingestibilità segnalati dall’Associazione e dalla cultura giuridica; non si è tenuto conto dei rilievi formulati dal Presidente della Repubblica nel suo messaggio alle Camere; è stato respinto, oltre a quelli presentati dall’opposizione, anche un emendamento che proveniva da esponenti della stessa maggioranza e che rispondeva ad uno dei rilievi del Capo dello Stato.
L’A.N.M.
esprime la fortissima preoccupazione per una così grave rottura degli equilibri costituzionali.
Ribadisce la propria ferma contrarietà ad una pessima legge che, al di là degli intenti chiaramente punitivi dei suoi promotori, non risolve uno solo dei problemi che affliggono la giustizia, nessun beneficio porterà ai cittadini ed anzi provocherà gravissime e immediate disfunzioni nell’organizzazione giudiziaria.
Dichiara di essere pronta ad adottare tutte le forme di protesta e di denunzia consentite dall'ordinamento democratico.
La magistratura italiana farà sentire la propria voce e le proprie ragioni nelle assemblee locali del 23 giugno 2005 e nella manifestazione nazionale del 25 giugno 2005 a Roma, nell’Aula Magna della Corte Suprema di Cassazione, alla quale parteciperanno autorevoli esponenti accademici.
Roma, 22 giugno 2005
La Giunta Esecutiva Centrale
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