MOVIMENTO PER LA GIUSTIZIA

La Controriforma è stata "definitivamente", ma per la seconda volta, approvata, platealmente ignorando, e quasi sbeffeggiando con la posizione della"fiducia", i rilievi del Presidente Ciampi, additato, anche se per omissione, appena due giorni fa dai presidenti delle Camere come coautore (con il CSM) di un attacco alla Costituzione.
Nulla, apparentemente, è cambiato rispetto al novembre scorso; in realtà oggi dobbiamo accusare il colpo, ma con ancora più forza e convinzione di allora ribadire che se la consapevolezza dell'importanza della posta in gioco, nelle massime Istituzioni di Garanzia, nella cultura giuridica e nella pubblicistica di questo sempre più strano Paese, è immensamente cresciuta, nulla dei nostri sacrifici e sforzi del passato è andato perduto, e la Magistratura, duramente aggredita e penalizzata nei, e per, i suoi valori fondanti, è ancora in piedi, ferita, ma non piegata.
Come ho già avuto modo di dire, ogni radicale modificazione delle regole di organizzazione e di amministrazione di interi apparati ha bisogno di un tempo fisiologico per essere introiettata e fatta propria dal corpo dei destinatari delle nuove regole, e se questo non avviene a causa delle difficoltà pratiche di attuazione e delle incompatibilità "di sistema"qualsiasi riforma è destinata al fallimento. Poiché - come ormai tutti hanno certamente compreso - il vero obbiettivo della Controriforma è la "mutazione" dell'identità professionale e deontologica dei magistrati, attraverso un potente segnale in favore della burocratizzazione della funzione, del trionfo del conformismo giurisprudenziale "difensivo" e acritico, e dell'egoismo carrieristico, la migliore, più forte risposta, a difesa della sopravvivenza nella Costituzione materiale dei principi enunciati dalla Costituzione formale, verrà dall'interno, e dal comportamento di ciascuno di noi. Continuando a coltivare ed a proporre, anche ai giovani magistrati che sopravverranno, la figura scolpita in Costituzione del magistrato che "nulla teme né spera", impediremo al disegno normalizzatore Castelli-La Russa-Gargani-Vietti di raggiungere il suo principale obbiettivo.
il Segretario Generale
Nino Condorelli
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