Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Nell'archivio di via Nazionale fascicoli sui militari considerati "nemici" di Palazzo Chigi "Pericoloso network" di delegittimazione tra Quirinale, Ds, magistrati e servizi segreti francesi
Ecco i dossier del Sismi sui generali "di sinistra"
Schedati Tricarico, Mosca Moschini e Cucchi
di CARLO BONINI
ROMA - C'è un dossier dell'archivio Sismi di via Nazionale che più e meglio di altri racconta il "metodo Pollari". "Draft Rik", "bozza Rik". Dove "Rik" sta per Leonardo Tricarico, capo di stato maggiore dell'Aeronautica fino al settembre 2006, e per cinque anni (1999-2004) consigliere militare e capo dell'Unità di crisi dei tre presidenti del Consiglio che si sono succeduti a Palazzo Chigi: Massimo D'Alema, Giuliano Amato e Silvio Berlusconi.
Lo scartafaccio è corposo. Il Sismi lo lavora e lo arricchisce in tempi diversi, proteggendolo almeno nella sua prima stesura con un sistema di codifica dei nomi (Tricarico diventa appunto "Rik"). Fino a dargli una veste completa. Il generale dell'Aeronautica ne appare soltanto il pretesto. Tricarico viene impiccato a una velenosa accusa di malversazione su commesse pubbliche e di doppia infedeltà, istituzionale e politica ("flirta" con uomini che lavorano per i servizi segreti francesi e "appartiene ai Ds") che deve offrire il destro per denunciare agli occhi di Silvio Berlusconi una "fronda" politica ai suoi danni animata da generali a cinque stelle, che a Tricarico farebbero "riferimento". Nicolò Pollari, in realtà, vuole eliminare quegli ufficiali dalla scena pubblica per ragioni che con la fedeltà alle istituzioni e la sicurezza del Paese nulla hanno a che fare. Sono suoi personali "nemici di apparato", pericolosi concorrenti. Sono Giampaolo Di Paola, ammiraglio e oggi capo di stato maggiore della Difesa; Giuseppe Cucchi, generale dell'esercito e oggi direttore del Cesis (l'organo di coordinamento dei Servizi); Rolando Mosca Moschini, già comandante generale della Finanza, "colpevole" in quella veste dell'allontanamento dell'allora capo di stato maggiore Pollari, e oggi consigliere militare del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Del resto, l'operazione "Tricarico" offre più di un'opportunità. Potrà allungare un po' di discredito su uomini dell'opposizione (D'Alema, Visco, Bersani, Brutti, Salvi, Cofferati), colpire gli odiati Servizi francesi cui Pollari ha cercato inutilmente di accollare le responsabilità della bufala dell'uranio nigerino a Saddam Hussein, cavalcare un'antica ossessione di Berlusconi, che a Parigi si coltivi una cospirazione in suo danno.
Rik, uomo di D'Alema. Anzi, no, Cofferati. Il dossier, dunque. "A seguito delle informazioni assunte, è emerso quanto segue: nell'ottica di una strategia volta a perseguire ambiziosi obiettivi personali, RIK (Tricarico ndr) avrebbe mantenuto solidi collegamenti con l'opposizione, appoggiandosi in particolare a FOI (Pietro Folena, già Ds, oggi deputato di Rifondazione comunista ndr), che fungerebbe da "trade union"(l'estensore si avventura nell'uso delle lingue straniere e inciampa. Vuole probabilmente intendere "trait d'union", elemento di contatto e non "trade union", "sindacato"). E ad altri elementi di spicco come NTE (Luciano Violante ndr.), LVI (Cesare Salvi ndr.), TTI (Massimo Brutti) facenti parte, tra l'altro, del comitato interno per la sicurezza dei Ds. Risulterebbe inoltre che avrebbe abbracciato la causa dell'Astro nascente (Sergio Cofferati ndr.) e le posizioni da questi rappresentate. Tant'è che l'ex capo di RIK (Massimo D'Alema ndr), venuto a conoscenza di tale situazione, avrebbe preso le distanze dal suo vecchio collaboratore. In sostanza, la scelta di campo effettuata lo renderebbe organico alle forze che operano, a livello nazionale e internazionale, nel predisporre le condizioni per la caduta del Grande Avversario (l'allora premier Silvio Berlusconi ndr)".
Il "covo" dell'Aspen. Tricarico è dunque un generale politicamente inaffidabile. Ora, va soltanto messo al centro di una scena più complessa. Che impone nuovi attori. Leggiamo. "RIK manterrebbe rapporti diretti e indiretti anche con: * esponenti di rilievo di MEPD ("Medel", associazione europea di giuristi e magistrati), il cui nocciolo duro fa capo a TRACA ("Magistratura democratica" ndr) e al SDLAMF (Sindacato della magistratura francese ndr), e il suo presidente JNE (Ignazio Patrone ndr), nelle varie ramificazioni territoriali e, segnatamente, in A2 (Francia ndr) tramite ACV (Anne Crenier Vaudano, giudice a Creteil ndr), PDC (Patrice de Charette, giudice a Bordeaux e già messo delle Nazioni Unite in Kosovo ndr), GBI (Giacinto Bisogni, magistrato della Commissione Europea affari giuridici ndr) e SMI (Stefano Mogini, magistrato presso la stessa commissione ndr). * appartenenti a gruppi di pressione mediatica interni, come SVLI (Paolo Serventi Longhi, segretario del sindacato dei giornalisti Fnsi ndr), a sua volta in stretti rapporti con Mosca Moschini, Camporini (Vincenzo ndr), Cucchi e Di Paola (sono generali e i loro nomi sono "in chiaro") e RIOCO (Furio Colombo ndr), e esterni con una focalizzazione su NDF (il quotidiano "Le Monde" ndr) e il suo direttore. In tale contesto, RIK (Tricarico ndr) si avvarrebbe di RSU (Marta Dassù, specialista in relazioni internazionali, editore di Aspenia e direttore dei Programmi Politici dell'Aspen Institute in Italia ndr). (...) RSU (la Dassù ndr) si sarebbe fatta carico di diffondere su incarico di RIK (Tricarico ndr) notizie di particolare delicatezza provenienti da ambiti militari (fronda interna pronta a evidenziare il proprio dissenso ponendo in risalto le conseguenze economiche e geopolitiche che ne potrebbero derivare schierandosi a favore degli Usa) debitamente rappresentati da Mosca Moschini, Camporini e Cucchi (i nomi sono in chiaro, ndr), facenti parte, tra l'altro, del Comitato organizzatore (di cui farebbe parte anche RIK) per il rientro anticipato sulla scena politica italiana di Prodi. Stessa fuga di notizie starebbe avvenendo, sempre sotto la regia di RIK, a favore del fronte antagonista (...) riportando puntualmente gli argomenti, le posizioni e i "punti deboli" percepiti negli ambienti della Presidenza del Consiglio".
La fronda dei generali ispirata dal Quirinale. "Svelata", la "fronda" deve essere solo battezzata nei suoi mandanti: il Quirinale di Carlo Azeglio Ciampi, Romano Prodi. "Si è avuta notizia di un meeting (alla cui organizzazione avrebbe contribuito RIK), avvenuto a Sharm El Sheikh, al quale avrebbero partecipato Romano Prodi, Cucchi (oggi direttore del Cesis, organo di coordinamento dei Servizi, ndr), Antonio Casu, Stefano Nones e Politi (tutti questi nomi sono "in chiaro", ndr). Dell'obiettivo finale del Comitato sarebbe al corrente anche il segretario generale della Presidenza della repubblica Gaetano Gifuni, cui farebbe costante riferimento Mosca Moschini".
La mano dei servizi francesi. L'ultimo tassello: la demolizione della reputazione di Tricarico, e l'ombra di Parigi. Il generale, annota il dossier, è in contatto con "specialisti in campo industriale e del business internazionale tra cui emergono Michele Nones (ricercatore presso l'Istituto Affari Internazionali e consulente del generale Di Paola) e l'ingegner Massimo Donati. Nello specifico, a quest'ultimo farebbero capo i rapporti di interesse tra soggetti dell'opposizione (Visco, Bersani, Chicco Testa, RIK, etc.) e alcune grandi multinazionali francesi (...) In aggiunta, lo stesso (Donati ndr), risulterebbe vicino ad ambienti dei Servizi francesi cui si appoggerebbe nella sua qualità di uomo d'affari per conto di diverse holding tra cui l'italiana Finmatica (...) che risulterebbe in contatto con i Servizi di quel Paese (...) RIK nell'espletamento delle sue funzioni si sarebbe notevolmente "infranciosato". In ciò agevolato dall'ormai ricorrente e identificata lobby alla quale apparterrebbero anche elementi dei Servizi francesi, che risulterebbe impegnata nel tentativo di screditare, attraverso l'accusa di corruzione, sia Chirac che Berlusconi ("nomi in chiaro" ndr). (...) Di qui, l'asse che lo legherebbe all'aggressiva CTF (Electricitè de France ndr), AB (il consorzio "Airbus" ndr) e NI (la Vivendi ndr) e il gruppo Thales (attualmente impegnato insieme all'italiana Agusta nel tentativo di fornire 20 elicotteri all'Arabia Saudita) di cui avrebbe sostenuto le iniziative soprattutto nella direzione dell'A1 (l'Italia ndr). In particolare, sarebbe emerso, in riferimento alla francese Thales e all'Agusta, il coinvolgimento di RIK in operazioni, remunerate all'1%, per la fornitura di elicotteri all'Arma dei Carabinieri e alle strutture facenti capo alla Presidenza del Consiglio. Il risultato economico, verosimilmente conseguito, gli avrebbe consentito l'acquisto di una villa a Castiglion della Pescaia e di un casale in Umbria contiguo a quella del collega e amico Mosca Moschini".
(La Repubblica 6 luglio 2007)
I DOCUMENTI/ 1
"Bonificare Palazzo Chigi mettendo persone sicure nei posti chiave"
di CARLO BONINI
Nicolò Pollari Scrive Pio Pompa in una delle sue note autografe all'allora direttore del Sismi Nicolò Pollari: "Il segreto è il punto di forza di ogni mutamento". Ora, almeno in parte, quel segreto cade e l'archivio riservato di via Nazionale (di cui Pompa era l'addetto) restituisce ciò che vi è stato custodito. Letti nella loro interezza, gli "appunti" e le "schede" impilati nell'arco di almeno cinque anni (2001-2006) sul conto di magistrati, uomini politici dell'allora opposizione, giornalisti, documentano non solo la natura illegale e calunniosa del lavoro spionistico svolto dal Servizio, ma il "programma politico" che lo ispirava e chi ne era il "dominus" tecnico: il generale Nicolò Pollari.
"Alla valutazione del generale" - come indicano gli appunti riservati - Pompa sottoponeva ogni mossa. Con Pollari e l'insediamento della nuova maggioranza di centrodestra, a Palazzo Chigi nasce un "nuovo" Servizio impegnato nella "bonifica del Palazzo", "l'epurazione della pubblica amministrazione", "la tutela di eminenti personalità di governo" con il ricorso, se necessario, a iniziative non ortodosse e traumatiche. Ecco dunque i documenti. LA BONIFICA DI PALAZZO CHIGI "Sicurezza del Palazzo" (Palazzo Chigi) - appunto manoscritto
"Nei confronti del personale legato da rapporto di impiego stabile con la presidenza del Consiglio, a scanso di forti reazioni burocratico-sindacali, è possibile attuare una ragionevole ed efficace attività procedendo all'attribuzione di talune funzioni a persone ritenute sicure, procedendo contestualmente ad avvicendamenti "formalmente fisiologici" di altri soggetti, onde depotenziare il dispositivo esistente, o almeno "disorientandolo" e privandolo di sicuri punti di riferimento (...) In questo senso un'attenzione particolare va rivolta ai soggetti che curano i flussi documentali e gli apparati di comunicazione. (...) Il problema di "bonificare" il dispositivo di sicurezza del "Palazzo" è meno arduo (...) Il segreto è il punto di forza di ogni decisione di mutamento. Sta nel rapporto fiduciario che deve legare tale organizzazione con la Presidenza, nonché nel sapiente dosaggio della necessità e dell'opportunità di avvicendare, nel tempo, i vari organismi nelle varie funzioni (...) E' necessario pensare alla costituzione di un dispositivo fiduciario limitato a poche persone da inserire nell'ambito della struttura (...) un apparato di sensori e cartine di tornasole utile a prevenire e, se del caso, a reprimere (...) E' superfluo aggiungere che il dispositivo in parola deve essere caratterizzato da persone di blindata affidabilità, della quale deve assumere personale responsabilità chiunque sia chiamato a individuarle".
L'EPURAZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE "Supporto conoscitivo all'interno della Pubblica amministrazione" - appunto manoscritto.
a) Conoscenza e/o possibilità di conoscere le risorse umane e, segnatamente, gli "atteggiamenti" e i "riferimenti" del management pubblico. b) Individuazione delle aree e di soggetti in grado di intervenire in termini "non convenzionali" nelle scelte, nelle decisioni da assumere e/o per l'ostruzionismo delle stesse. c) Conoscenza delle aree di gestione degli stimoli impropri e/o della disinformazione organizzata rispetto alla linea decisa. d) Conoscenza e/o tendenziale possibilità di individuazione di focolai di contrapposizione tecnico-politica alla linea di governo. e) Possibilità di corrispondere alle esigenze di Governo di conoscenza, di volta in volta, di ambiti, soggetti, progetti, iniziative, atteggiamenti formali o sostanziali di eventuale interesse dell'Autorità. f) Possibilità di monitoraggio di ambiti, soggetti, programmi, progetti, iniziative di interesse dell'Autorità. g) Valutazione preventiva delle risorse umane cui affidare o comunque curare progetti di interesse dell'Autorità".
LA NEUTRALIZZAZIONE DEL NEMICO POLITICO "Attività di tutela di eminenti personalità di governo" - appunto manoscritto
A) Al livello interno. 1) Nei rapporti con le istituzioni: * Valutazione costante degli "atteggiamenti impropri" propalati, adottati o adottandi, da Organi o persone, da attivarsi secondo programmi preventivamente illustrati all'Autorità o su sue specifiche indicazioni. * Monitoraggio dei settori "notoriamente sensibili". * Studio di fattibilità di eventuali ipotesi di lavoro volte a "neutralizzare iniziative improprie". * Attivazione di procedure indicate dall'Autorità di volta in volta interessata. 2) A livello di Organi diversi dalle Istituzioni * Attività di "monitoraggio costante" di ogni iniziativa o ipotesi di iniziativa volta a incidere sul regolare funzionamento, sul corretto esercizio e sulla credibilità di organi e/o soggetti di Governo * Approfondimento cognitivo di situazioni di minaccia riferite ad aree sensibili, di cui si è attinta autonoma notizia o per cui sono richieste adeguate attività. * Valutazione delle "prospettive di rischio" e conseguente studio di fattibilità degli atteggiamenti e dei provvedimenti da assumere. * Valutazione, a livello di intelligence economica, delle fonti, delle notizie, degli indirizzi e delle prospettive di interesse, desunte dal programma di Governo, o, di volta in volta, indicate dall'Autorità (quest'ultima voce appare nell'appunto relativo al "Supporto di sicurezza generale" ndr).
IL MONITORAGGIO DI MEDEL Appunto al Direttore - 3 agosto 2002
"Dallo studio preliminare delle ultime attività di Medel (organizzazione europea che raccoglie giuristi e magistrati ndr) e soprattutto dal suo principale sostegno italiano (Magistratura democratica) emerge quanto segue: Settori di attività: a) impegno per la garanzia dello status di magistrato; b) opposizione a legislazione speciale sul terrorismo, che affiderebbe maggiori poteri all'autorità di polizia ai danni della magistratura; c) opposizione a politiche e legislazione restrittive in materia di immigrazione. 2) Principali contatti in Italia: a) Gruppo Abele; Arci; Associazione di promozione sociale; Centro di iniziativa per l'Europa del Piemonte; Associazione di studi giuridici sull'Immigrazione; Agenzia testimoni di Ge-Nova; Associazione "Carta". Allegato: Per quanto riguarda i progetti specifici promossi da enti e associazioni "non profit", benché non sia esplicito alcun legame con Medel, può essere interessante approfondire la natura e i contenuti del "progetto Melting pot" promosso da "Sherwood Comunicazione e Comune di Venezia". I redattori sono: Avv. Marco Paggi; Rosanna Marcato; Cris Tommesani; Gianfranco Bonesso; Milena Zappon; Barbara Barbieri; Claudio Calia; Jelena Momcilovic; Nait Salah Mourad; Leen Elen; Vojsava Zagali; Jonas Chinedu Okonkwo; Graziano Sanavia". Appunto al signor Direttore - 13 febbraio 2002 - "La Commissione di inchiesta su Tangentopoli". "Presso ambiti qualificati si è appreso che, ben prima dell'istituzione della Commissione di inchiesta su Tangentopoli, il movimento dei "giuristi" democratici militanti avrebbe verosimilmente predisposto una strategia di contrasto sia a livello nazionale che internazionale. I giuristi si sarebbero avvalsi, da un lato, del supporto delle componenti politiche, mediatiche e antagoniste a essi contigui o organici, dall'altro del network internazionale facente capo a Medel. Nello specifico è stato riferito di incontri e contatti riservati intercorsi nei giorni immediatamente successivi al varo della Commissione tra Bruti Liberati, Livio Pepino, Ignazio Patrone, Giovanni Salvi, Cesare Salvi, Sergio Cofferati, il segretario del Fnsi Paolo Serventi Longhi. In tale contesto, sarebbero emersi i seguenti orientamenti: adottare forme di pressione sul Presidente della Repubblica strumentalizzando anche una presunta volontà da parte del Governo di porlo in difficoltà attraverso il caso Telekom Serbia. (...) appoggiare strenuamente il disegno, che farebbe capo al fronte antiriformista e al movimento venutosi a costituire intorno a Cofferati, teso a boicottare l'attività di Governo in attesa di eventuali esiti negativi delle vicende giudiziarie del Premier". La "scheda" Barbe. "Secondo talune indicazioni, il magistrato di collegamento presso il ministero di Grazia e Giustizia, Emmanuel Barbe (addetto dell'ambasciata di Francia a Roma) risulterebbe da tempo in stretti rapporti con diversi esponenti di Medel (...) Sembrerebbe che Barbe abbia avuto modo di diventare un profondo conoscitore delle vicende politiche e giudiziarie riguardanti il nostro Paese sulla scorta di frequentazioni e di legami, agevolati dalla stessa Medel, con Luciano Violante, Antonio Di Pietro, Giancarlo Caselli, Ignazio Patrone, Edmondo Bruti Liberati, Alessandro Perduca, Livio Pepino, Claudio Castelli, Maria Giuliana Civinini, Giovanni Salvi, Luigi Marini". La scheda "Gallo". "Fonte di buona affidabilità ha riferito in merito al previsto incontro tra l'esponente del movimento Batasuna, Joseba Alvarez, e il magistrato del tribunale di Roma Domenico Gallo, membro di Medel. Tale incontro dovrebbe svolgersi nella serata del 28 aprile a margine di un'assemblea fissata per le 17.30 sulla situazione nei Paesi Baschi, organizzata dal Centro sociale Intifada, via di Casalbruciato 15, Roma. In particolare, è stato riferito che il magistrato in questione risulterebbe contiguo ad ambienti della sinistra eversiva sia a livello nazionale che internazionale e segnatamente con i "Carc", l'Eta basca, il movimento bolivariano di Evo Morales, l'Ezln del Subcomandante Marcos e con le Farc colombiane. Su tale versante, egli fungerebbe inoltre da collegamento con esponenti politici, sindacali e della magistratura, tra cui: Sergio Cofferati, Nunzia Penelope (giornalista), Cesare Salvi, Giovanni Salvi, Papi Bronzini (Md), Ignazio Patrone (Medel), Edmondo Bruti Liberati (Md), Laura Curcio (Md), Amelia Torrice (Md), Amedeo Santosuosso (Md), Paolo Mancuso (Md), Giacinto Bisogni (Md), Letizio Magliaro (Md), Gianni Palombarini (Md), Marco Paternello (Md), Mario Vaudano (Md)".
I DOCUMENTI / 2
"Giuristi militanti e circo mediatico delegittimano il premier"
TELEKOM SERBIA, LA RAI E GLI INCONTRI AL QUIRINALE Appunto al signor Direttore - 26 luglio 2002: "Situazione politica e alcuni suoi possibili risvolti"
"Trasmetto per le valutazioni di interesse. A disposizione per ogni ulteriore chiarimento, mi è gradita l'occasione per porgerLe cordiali saluti. Ambiti bene informati hanno fornito indicazioni inerenti il significato e le motivazioni che, verosimilmente, sarebbero sottesi al recente messaggio alle Camere da parte del Capo dello Stato. Motivazioni e significato rappresenterebbero l'esito di una serie di incontri e contatti intercorsi tra il Segretario generale del Quirinale, dr. Gaetano Gifuni, e i leaders Ds, Piero Fassino e Massimo D'Alema. Tali incontri, sollecitati fortemente anche da Lamberto Dini, avrebbero avuto come finalità la definizione di una strategia tesa a tutelare il Presidente della Repubblica e alcuni uomini politici dalle vicende che potrebbe assumere la vicenda Telekom Serbia. Nell'ambito della suddetta strategia, il messaggio alle Camere, in realtà, avrebbe perseguito lo scopo di dare un preciso segnale sullo scontro politico e istituzionale che verrebbe a determinarsi qualora la Commissione parlamentare di inchiesta sull'affare Telekom Serbia dovesse orientarsi per una chiamata in causa del capo dello Stato, all'epoca ministro del Tesoro, unitamente a determinati esponenti del governo e della maggioranza di quel periodo. In particolare, l'intervento sul pluralismo dell'informazione, contenente l'auspicio di estendere le prerogative della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai alle reti private, costituirebbe l'anticamera di una ancora più decisa forma di pressione da attuarsi tramite lo sbarramento dell'opposizione e l'alea del rinvio alle Camere della legge sul conflitto di interessi".
UNA "VOCE" DA SPEGNERE. UN INGLESE DA SPIARE Appunto per il direttore - Gennaio 2003: "Attacchi contro il presidente del Consiglio alla vigilia del semestre italiano" (di presidenza Ue).
"Si è avuta notizia che, sui recenti attacchi portati da alcune testate giornalistiche, avrebbero essenzialmente interagito: Il nutrito gruppo di giornalisti e "giuristi" militanti raccolto intorno alla "Voce della Campania" diretta da Andrea Cinquegrani e Rita Pennarola; Michele Santoro; Giuseppe Giulietti; Paolo Serventi Longhi; Ignazio Patrone; Sandro Ruotolo e Giulietto Chiesa; il presidente della stampa estera in Italia Eric Jozsef, corrispondente del giornale francese "Liberation", autore di durissimi articoli contro il governo italiano ripresi e diffusi ad opera del magistrato belga Marie Anne Swartenbroeks. Quanto poi al ruolo mediatico esercitato dalla "Voce della Campania" esso risulterebbe caratterizzato dalle forti connessioni stabilite con ambienti dei cosiddetti "giuristi militanti", dal rappresentare una delle principali componenti del complesso circuito telematico facente congiuntamente capo ai siti "Centomovimenti" e "Manipulite. it" che alimenta il processo di delegittimazione del premier. Prestigiosi opinionisti (sic) hanno scritto negli ultimi anni per la "Voce". Tra questi, "Percy Allum", cittadino inglese il cui nome sarebbe Antony Peter Allum, che, oltre ad essere punto di riferimento di alcuni corrispondenti come quelli del "Guardian", dell'Economist e del Financial Times, godrebbe di solidi legami (in ciò agevolato dall'essere docente presso l'Orientale di Napoli) con ambiti del fondamentalismo islamico napoletano, fungendo anche da collegamento con quelli attivi in Gran Bretagna".
LA COMMISSIONE MITROKHIN Appunto al signor Direttore - 6 giugno 2002
"Fonte vicina ad ambienti dell'opposizione ha informato che esponenti di spicco dei Ds, appartenenti all'area cui fa ancora capo la leadership del partito, avrebbero manifestato l'intenzione di non voler ostacolare l'accertamento, da parte della Commissione, dell'eventuale coinvolgimento di determinati uomini politici della sinistra. Ciò al fine di indebolire l'asse venutosi a costituire tra la parte più ortodossa del partito, la Cgil e il suo leader, Rifondazione comunista, Comunisti italiani e l'area movimentista ricomprendente i no global e le frange più estreme dell'antagonismo. L'obiettivo sarebbe quello di ricostituire una forte sinistra, cosiddetta di Governo, in grado di ricompattare l'opposizione e mantenerne la guida su basi programmatiche".
PRODI SI CANDIDA Appunto al Direttore (senza data)
"Ambiti bene informati hanno fornito indicazioni secondo cui la palese entrata in campo politico dell'attuale Presidente della Commissione Europea, tra l'altro sancita dalla recente diffusione di un vero e proprio documento programmatico titolato "Europa: il sogno e le scelte" avrebbe determinato negli ambienti dell'Unione Europea e in diversi Paesi membri forti reazioni contrarie che starebbero per sfociare in un clamoroso caso di incompatibilità. In particolare sembra che il caso in questione sia stato sollevato e fatto proprio, in punto di principio, dagli stessi organismi della Ue, nonché da diversi gruppi politici del Parlamento europeo. Tant'è che la eco mediatica suscitata dalla vicenda starebbe per assumere risvolti clamorosi soprattutto sulla stampa estera mentre in Italia verrebbe trattata con scarsa attenzione destando non poca meraviglia nel resto dell'Europa. Tuttavia, il dato rilevante sarebbe che, nel caso di specie, non si tratterebbe di mera polemica politica, bensì del rispetto di un principio, ormai consolidato in sede Ue, teso ad evitare fenomeni di commistione tra il ruolo di Presidente della Commissione e quello di leader di una coalizione politica nel Paese di appartenenza. Di qui la trasversalità delle prese di posizione contrarie, che abbraccerebbero larga parte del Parlamento europeo e non solo, con l'intento di perpetuare il rispetto di tale forma di incompatibilità cui si sono già attenuti altri leader politici".
(5 luglio 2007) http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/cronaca/sismi-mancini-10/documenti-sismi/documenti-sismi.html

Federazione Nazionale della Stampa Italiana
Roma, 5 luglio 2007
Prot. n. 114
Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato:
“Se è comprensibile e forse anche giusto che il Consiglio Superiore della Magistratura abbia denunciato lo spionaggio da parte del Sismi nei confronti di oltre duecento magistrati, sarebbe il caso che anche le Organizzazioni rappresentative dei giornalisti segnalino all’opinione pubblica un’analoga attività nei confronti di numerosi operatori dell’informazione.
Sottoporrò la questione alla prossima riunione della Giunta della Fnsi e mi attendo un pronunciamento dei nuovi vertici dell’Ordine dei giornalisti. Non ne faccio ovviamente una questione personale, ma rilevo i tentativi di una parte dei servizi di interferire nel libero esercizio dell’attività giornalistica e sindacale. E’ importante che si chieda alla magistratura inquirente di completare rapidamente le inchieste giudiziarie in corso, di individuare le responsabilità e le ragioni palesi e occulte di una attività di investigazione che continuo a ritenere illegittima e per nulla giustificata dall’interesse generale dello Stato italiano.”
MOVIMENTO PER LA GIUSTIZIA

Ieri, oggi e domani vi è l'astensione dalle udienze deliberata dall'Unione delle Camere penali
E' del giorno 3 la notizia di altra deliberazione di nuova astensione, dal 16 al 21 luglio.
Possiamo immaginare che ce ne sarà un'altra nella prima settimana di settembre in cui riprende l'attività giurisdizionale, come già accaduto in passato.
Il Movimento per la giustizia ritiene di avere le carte in regola, nei rapporti con l'Avvocatura, per esprimere con serena fermezza il proprio radicale dissenso da queste modalità di protesta, che hanno come principale, se non unica conseguenza il consapevole contributo alla devastazione di ciò che rimane di ogni tentativo di mantenere un minimo di efficienza nell'organizzazione del lavoro dell'attività giurisdizionale penale.
Infatti, anche sul nostro sito www.movimentoperlagiustizia.it sono inseriti gli avvisi e poi gli atti di incontri promossi dal Movimento con l'Avvocatura per confrontarsi insieme, con libertà e trasparenza, ad esempio proprio sul problema del concorso dell'Avvocatura nella valutazione dei magistrati.
Siamo sempre stati consapevoli e convinti che l'apporto dell'Avvocatura alla realizzazione di un efficace servizio giustizia che risponda alle attese dei cittadini nel rispetto dei principi costituzionali sia essenziale. Siamo stati e siamo sempre disponibili a confronti su tutte le tematiche che riguardano la giustizia, con un approccio senza pre-giudizi, dove l'ascolto delle ragioni dell'altro ed il riconoscimento delle proprie inadeguatezze non comporta affatto la rinuncia a proporre le proprie ragioni ed a segnalare le altrui inadeguatezze.
Modalità di protesta quali quelle in atto contribuiscono però ad allontanare ed a rendere obiettivamente più difficoltoso il dialogo ed il confronto, e ad esasperare i problemi e le difficoltà che quotidianamente tutti incontriamo - magistrati, avvocati, personale amministrativo - in quel lavoro nel quale, come è stato felicemente commentato, siamo 'condannati a stare insieme', con il rischio dei successivi irrigidimenti reciproci, inevitabili quando la gestione dei ruoli diviene obiettivamente faticosissima.
Con trasparenza evidenziamo la necessità che l'autoregolamentazione dell'astensione dell'avvocatura dalle udienze venga rivisitata, perchè considerare legittime astensioni di trenta giorni sul trimestre è costo che il sistema non può oggi più sopportare. Nello stesso tempo crediamo doveroso sollecitare le altre componenti dell'Avvocatura ad esprimersi pubblicamente sulla condivisione o meno di siffatte modalità di protesta, perchè anche all'interno dell'intera Avvocatura venga colta l'importanza di un confronto 'forte' sul suo ruolo e sul suo contributo al funzionamento o allo sfascio del sistema.
Rilanciamo, e rinnoviamo, l'invito all'Avvocatura nelle sue diverse componenti per un confronto aperto, pubblico e trasparente sui vari aspetti e problemi di questo mondo della giustizia. Lo stesso invito lo abbiamo sempre rivolto all'ANM, nelle sue articolazioni nazionali e territoriali. Ma proprio perchè sappiamo di avere per primi bisogno di un'Avvocatura autorevole e forte, sentiamo la necessità di evidenziare una situazione non più sostenibile.
Un'ultima riflessione. Abbiamo purtroppo sperimentato, in più sedi giudiziarie, che ormai le astensioni coinvolgono anche i processi con imputati detenuti. C'è sempre il 'consenso' dell'imputato detenuto, per il rinvio. E la lettera dell'autoregolamentazione è rispettata. Ma non possiamo non chiederci, e chiedere all'Avvocatura, quanto 'libero' sia il 'consenso' di chi è detenuto e si è affidato ad un avvocato che intenda astenersi, e al quale, detenuto, si presenti come alternativa una rinuncia al mandato con nomina di difensore d'ufficio o un'assistenza 'controvoglia'. E' l'Avvocatura che ci ha insegnato, quotidianamente, ad essere 'sensibili' a questi aspetti: le chiediamo di non ignorarli ora.
Venezia -Roma 5.7.2007
Carlo Citterio segretario generale del movimento per la giustizia

Il Movimento per la giustizia esprime solidarietà e consenso convinto al CSM sulla vicenda dei controlli di personale del SISMI su singoli magistrati. L'unanimità della delibera manifesta un apprezzamento valutativo istituzionale, condiviso al di là delle diverse aree di provenienza. Ciò, da un lato ci conforta, dall'altro ci allerta sull'estrema gravità della vicenda. La sua sottovalutazione, o peggio l'irrisione cui qualche personalità di Governo si è già incredibilmente abbandonato, non sarebbe accettabile.
A noi preme evidenziare questo passaggio della delibera: <>.
La palese contrarietà di condotte siffatte agli elementari doveri di indipendenza ed autonomia dei magistrati, anche se svolgenti incarichi extra giudiziari, ci pare meriti la dovuta attenzione anche da parte dell'ANM, in un complessivo contesto di valorizzazione del richiamo all'osservanza dei principi posti dal nostro codice etico, e di sanzione della loro palese violazione.
Carlo Citterio segr. gen. mov. per la giustizia
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Csm contro Sismi: spiava le toghe il Giornale - 4 lug 2007 Roma - C’era il Sismi in quanto tale e non "settori deviati" del servizio dietro l’attività di spionaggio nei confronti di alcuni magistrati, ...
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Csm: il Sismi spiò i magistrati Corriere della Sera - 4 lug 2007 ROMA - Si aggrava la posizione processuale degli ex vertici del Sismi il servizio segreto militare. C'era infatti il Sismi in quanto tale all'aepoca guidato ... |
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Csm: magistrati spiati dal La Voce d'Italia - 6 ore fa Roma, 5 Lug. - A spiare diversi magistrati delle più importanti procure italiane e uffici giudiziari (la procura di Milano insieme a quella di Torino, ...
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Il Csm contro il Sismi. Tg5 - 8 ore fa "Il Sismi da me diretto, mai, dico mai, ha svolto attività non consentite, tanto meno nei confronti di uomini politici, di magistrati o di giornalisti". ...
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CSM: 'IL SISMI CI SPIAVA GR TV Agenzia Stampa Internazionale - 9 ore fa (AGENZIA GRT) - La presa di posizione unanime del plenum del Consiglio superiore della Magistratura sui dossier illegali. Un vero e proprio atto d'accusa ...
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Spie di sistema Aprile Online - 19 ore fa Sotto controllo le procure di quattro città, oltre 200 giudici schedati. Se quella del dossieraggio del Sismi non era una deviazione, ma "attività ...
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Bufera sul Sismi La Gazzetta del Mezzogiorno - 21 ore fa Il Consiglio superiore della magistratura – con un proprio documento ufficiale, approvato dal plenum dell'organo di autogoverno dei magistrati – ha accusato ...
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Il Csm attacca: fu il Sismi a spiarci Expo BG - 4 lug 2007 Il Sismi avrebbe richiesto attività di spionaggio nei confronti dei magistrati, non alcuni “settori deviati” degli stessi. Lo afferma una risoluzione ...
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Csm attacca: 'Magistrati spiati dal Sismi' AudioNews - 4 lug 2007 14.30: Il Sismi in quanto tale e non 'settori deviati del servizio' hanno spionaggio i magistrati con l'intenzione di 'intimidire' e 'minare la credibilità' ...
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Csm: Sismi spiava magistrati Il Secolo XIX (Abbonamento) - 4 lug 2007 ROMA - Era proprio il Sismi a spiare i magistrati, e non "settori deviati" del servizio. Lo ha detto il Plenum del Csm in una risoluzione approvata ...
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Toghe 'spiate', il Csm contro il Sismi Notizie Interfree - 4 lug 2007 Roma, 4 lug. (Adnkronos/Ign) - Il plenum del Csm ha approvato all'unanimità la risoluzione redatta dalla prima Commissione a tutela dei magistrati che ...
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Il Csm contro il Sismi: «Spiato i magistrati» Momento-sera - 4 lug 2007 Gli ex vertici del Sismi ancora nei guai. Il Plenum del Csm punta il dito contro il servizio segreto, all’epoca retto da Pollari, per attività «estranee» ...
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IL CSM CONTRO IL SISMI GR TV Agenzia Stampa Internazionale - 4 lug 2007 (AGENZIA GRT) In una risoluzione del Consiglio Superiore della Magistratura si ribadisce che il Sismi era dietro l'attivita' di spionaggio nei confronti dei ... | |

Quale Presidente di MEDEL – Magistrats européens pour la démocratie et les libertés – nel periodo che è stato illecitamente “attenzionato” dal Sismi, ricordo che si tratta di una libera Associazione europea di magistrati alla quale partecipano Magistratura democratica e il Movimento per la giustizia con numerose altre Associazioni di giudici e PM di Paesi membri dell’Unione.
MEDEL prende parte da tempo alle attività del Consiglio d’Europa e dell’Unione europea: tra le altre alla Commissione Europea per l’efficienza della giustizia, al Consiglio consultivo dei giudici europei, alla Conferenza europea dei Procuratori; ha partecipato a consultazioni su Libri Verdi della Commissione Europea e intrattenuto proficui contatti con OLAF e Eurojust; ha un rapporto di collaborazione con analoghe Associazioni di magistrati dell’America Latina e dell’Africa; ha organizzato iniziative e convegni con Associazioni europee di Avvocati; ha avuto rapporti con la Commissione dell’ONU per i diritti umani di Ginevra; da ultimo ha promosso la costituzione di un Osservatorio sui diritti fondamentali in Europa.
Tutte attività che si sono sempre svolte in modo pubblico e trasparente.
Indigna perciò apprendere che un Servizio informativo dello Stato italiano, che dovrebbe attendere alla sicurezza della Repubblica, si sarebbe illegittimamente insinuato nella lista interna di comunicazione di MEDEL, della quale fanno parte solo magistrati professionisti aderenti alle Associazioni nazionali per discutere di tematiche di interesse comune, e che sarebbe stato preparato un dossier contenente affermazioni e commenti falsi, fantasiosi e diffamatori: fango a buon mercato, destinato a un uso che oggi ancora non appare chiaro.
MEDEL, gelosa della propria autonomia da qualsiasi potere, saprà agire a propria tutela nelle sedi opportune.
A chi l’ha rappresentata nel recente passato rimane l’orgoglio di un lavoro svolto nell’esclusivo interesse dell’indipendenza del potere giudiziario e per la tutela dei diritti dei più deboli e sfavoriti.
Ignazio Juan Patrone, ex Presidente di MEDEL

Magistrati “portatori di pensieri……”
La delibera del CSM - che espone dati e fornisce informazioni sull’attività di intelligence svolta nei confronti di molti magistrati a partire dall’inizio dell’estate 2001 - è un documento di straordinario interesse che merita di essere letto con attenzione e meditato a lungo.
In termini oggettivi, argomentati, pacati (e proprio per questo più severi) l’organo di governo autonomo della magistratura rappresenta come nei confronti dei magistrati “osservati” siano stati non solo raccolti e schedati materiali noti e comunque pubblici ma sia stato anche svolto un capillare monitoraggio delle attività, dei movimenti e della corrispondenza informatica.
Dunque, è stata sotto osservazione per anni l’attività di uffici giudiziari, di libere associazioni italiane ed europee, di singoli giudici e pubblici ministeri.
Che tutto ciò sia potuto avvenire nell’Italia del 2000, e per di più a spese dei contribuenti, è inquietante e stupefacente.
Ma ancor più stupefacenti sono le motivazioni dell’impropria attività di intelligence svolta: la necessità di seguire l’azione di interi uffici giudiziari, di libere associazioni nonché le attività professionali e private di soggetti individuati come potenziali “portatori di pensieri …..destabilizzanti”.
Nonostante queste notizie, i magistrati italiani continueranno a svolgere il loro lavoro professionale con l’equilibrio, la serenità e la trasparenza di sempre e saranno ancora “portatori di pensieri ….” pensati ed espressi alla luce del sole e proprio per questo utili alla giurisdizione ed alla democrazia di questo paese.
Roma, 5 luglio 2007
Nello Rossi

461/RR/2006 - Delibera del Comitato di Presidenza in data 7 novembre 2006 con la quale è stata autorizzata l'apertura presso la Prima Commissione di una pratica a tutela dei magistrati che, come riferiscono notizie di stampa, sarebbero stati oggetto di informative e di osservazione ad opera di appartenenti o collaboratori del servizio di informazione militare.
(relatore Dott. ROIA)
La Prima Commissione propone all’unanimità l’adozione della seguente delibera:
“1. Il 7 novembre 2006 il Comitato di presidenza del Consiglio superiore - su richiesta dei consiglieri Pepino, Riviezzo, Berruti, Siniscalchi e Patrono – ha autorizzato l'apertura presso la Prima Commissione di una pratica "a tutela" in conseguenza di notizie di stampa secondo cui «nel corso di una perquisizione effettuata su ordine dell'autorità giudiziaria nei locali in disponibilità del Sismi situati in via Nazionale a Roma, è stata rinvenuta documentazione da cui risulta che numerosi magistrati sono stati oggetto di informative e di osservazione ad opera di appartenenti o collaboratori del Servizio di informazione militare (...) anche al fine di condizionare od ostacolare l'attività giurisdizionale di tali magistrati, di impedirne la partecipazione a organismi sopranazionali, di delegittimarli attraverso il discredito personale, ledendo con ciò, insieme alla loro dignità personale, l'esercizio autonomo e indipendente della giurisdizione e incidendo (o tentando di incidere) sulle consapevoli determinazioni dell'organo di autogoverno e finanche sulla composizione dello stesso».
Nell'ambito di detta pratica, con nota 22 novembre 2006, sono stati richiesti alla Procura della Repubblica di Milano, ove consentito dalle esigenze investigative, informazioni e atti relativi alla perquisizione di cui sopra e ai suoi seguiti.
Il 18 dicembre la Procura di Milano ha trasmesso alla Prima Commissione del Consiglio ampia documentazione comprensiva:
a1) degli atti salienti del procedimento pendente nei confronti di Pignero Gustavo ed altri, con indagini concluse e richiesta di rinvio a giudizio (nonché di archiviazione per alcune posizioni) depositata il precedente 5 dicembre, nell'ambito del quale, il 5 luglio 2006, è stata effettuata perquisizione nell'appartamento in uso al Sismi, sito in Roma, via Nazionale 230;
a2) di numerosi documenti sequestrati in detta perquisizione (in cartaceo ovvero tratti da computer o floppy disk) contenenti riferimenti a magistrati, italiani ed europei, alla loro attività, ad istituzioni (anche internazionali) in cui operano (od operavano) tali magistrati, ad associazioni di magistrati (italiane ed europee);
a3) della memoria in data 7.7.2006 indirizzata ai pubblici ministeri di Milano nel contesto dell’interrogatorio reso da Pompa Pio il quale, definendosi “dirigente del Sismi con compiti di analista OSINT” rappresentava, in merito alla documentazione sequestrata presso il suo ufficio riservato,: “nella mia missione sono obbligato ad acquisire classificare custodire, tutte le informazioni che ottengo, senza distinzione di genuinità affidabilità attendibilità. Un servizio di sicurezza svolge i propri compiti istituzionali acquisendo il maggior numero di informazioni possibili ed analizzandole tutte, utilizzando solo quelle ritenute utili per la sicurezza nazionale”.
a4) della missiva in data 18 dicembre 2006 di trasmissione alla Procura della Repubblica di Roma per competenza territoriale del proc. n. 50160/06 mod. 21, aperto a carico di Pollari Nicolò e Pompa Pio per i reati di cui agli artt. 314 e 616 codice penale nonché per altre possibili ipotesi di reato (in particolare, abuso ex art. 323 codice penale e , art. 167 decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, codice privacy) connesse ad attività del Sismi non riconducibili alle finalità di competenza di tale servizio emergenti dalla acquisizione e dalla elaborazione del materiale acquisito nella perquisizione del 5 luglio 2006.
In data 26.6.2007 sono stati sentiti dalla Prima Commissione il Procuratore della Repubblica di Roma dott. Ferrara ed il Sostituto Procuratore dott. Saviotti titolare del procedimento n. 56467/06/RG i quali hanno prodotto l’invito a presentarsi per rendere interrogatorio emesso in data 25.6.07 nei confronti di Pompa Pio per i reati di cui agli artt. 314, 81 cp.v. 61 n. 2, 110 c.p., 110, 81 c.p.v., 616, 61 n. 9 c.p., confermando le iscrizioni al registro notizie di reato quali unici indagati dello stesso Pompa Pio e di Pollari Nicolò, mentre non risultano allo stato coinvolti altri soggetti o organi.
2. Tra i documenti acquisti, particolare rilievo presentano, ai fini che qui interessano:
b1) alcuni appunti, predisposti nella primavera-estate del 2001, esplicativi del progetto di osservazione e intervento del Sismi su settori della magistratura definiti «portatori di pensieri e strategie destabilizzanti (...) e vicini ai partiti della passata maggioranza» (cfr. reperto B.9). Tale progetto è così sintetizzato: «neutralizzazione di iniziative, politico-giudiziarie, riferite direttamente a esponenti della attuale maggioranza di Governo e/o di loro familiari (anche attraverso l'adozione di provvedimenti traumatici su singoli soggetti), sedi: Milano, Torino, Roma e Palermo; neutralizzazione o, al più, ridimensionamento di attività aggressive, politico-giudiziarie, provenienti dall'estero, ma svolte in sinergia con ambiti e soggetti di cui ai precedenti punti, paesi di interesse: Spagna, Inghilterra; (...) concettualizzare un team di soggetti di riferimento che prendano come missione prioritaria la valutazione e la diagnosi precoce di ogni iniziativa aggressiva e di studiarne e attuarne misure di neutralizzazione o di deterrenza. Al contempo, il citato team potrebbe (in parallelo) svolgere attività di dissuasione mediante l'adozione di adeguate contromisure in Italia e all'estero» (reperto B.9);
b2) il report sulla designazione di magistrati italiani in «organismi investigativi dell'Unione europea» e, in particolare presso l'Olaf (Organismo per il contrasto alle frodi e alla corruzione), finalizzata – secondo detto documento - «ad enfatizzare iniziative aggressive già in corso od a promuoverne altre nei confronti di alte personalità di Governo e/o del Governo stesso, con riferimento all'attuazione di momenti significativi del suo programma (realizzazione di opere, ecc.)» (reperto B.9). Si legge, tra l'altro, in detto report: «Tale strategia (di infiltrazione nell'Olaf, ndr) è volta sia a stimolare vere e proprie iniziative giudiziarie e/o di delegittimazione di soggetti specifici sia a creare le condizioni per impedire che finanziamenti e/o provvidenze previsti per l'attuazione di taluni programmi vengano congelati sine die se non addirittura revocati. La prospettiva (...) richiede, perché possa essere avviata e portata avanti con successo, che taluni incarichi messi a concorso vengano affidati a precise persone legate ideologicamente e intellettualmente a chi opera la regia dell'iniziativa in questione. La prospettiva, come detto, era già stata scoperta anche in virtù delle persone fisiche che erano state già designate, della storia di queste ultime e di concomitanti elementi di conoscenza già acquisiti. La relativa insidiosità era stata più volte rappresentata e sottolineata. Nelle ultime ore persona di sicura affidabilità avente medesima estrazione professionale dei soggetti prima indicati come potenzialmente pericolosi e rivestente oggi qualificato incarico di supporto governativo ha ritenuto di dover rappresentare ulteriori allarmanti elementi di pericolosità dei quali ha contezza diretta anche in ragione del suo Ufficio. Ci si intende riferire sia ad elementi di conoscenza fattuale disponibili nell'esercizio della sua funzione sia a prove documentali, anche olografe (delle quali talune reperite fortunosamente nell'ambito della struttura presso la quale il soggetto opera). (...) Si tratta in particolare e tra l'altro di scongiurare l'eventualità che taluni soggetti, deputati ad operare negativamente nel senso illustrato, vengano ad essere addirittura designati dalla stessa compagine governativa che potrebbe risultare, poi, vittima della loro iniziativa. La fonte ha riferito di aver già fornito indicazioni in tal senso a taluni esponenti del Governo in carica. Ha tenuto, peraltro, a sottolineare viva preoccupazione e grande allarme per l'ipotesi di una possibile sottovalutazione del problema da parte di chi dovrebbe darsene carico»;
b3) elenchi e schede di magistrati qualificati come «aree di sensibilità» da sottoporre a osservazione e interventi di contrasto e/o dissuasione. Nella individuazione dei magistrati italiani è fatto esplicito riferimento alla appartenenza a Magistratura democratica ma anche a un «dispositivo approntato in sede politico-giudiziaria da noto esponente, già appartenente all'Ordine Giudiziario, che si è proposto quale ideologo e, poi, catalizzatore e garante occulto di un gruppo di appartenenti a quell'Ordine (...) con la costituzione di un movimento trasversale che ha reso nella sostanza obsolete le tradizionali "correnti" di quell'Ordine» (cfr. reperto B.9). I magistrati ritenuti appartenenti a tale movimento sono indicati in apposito elenco (cfr, reperto B.1), integrato da autonome indicazioni. Nell'elenco ad hoc (comprensivo anche di estranei all'ordine giudiziario, che qui si omettono) sono inclusi, sotto la voce «aree di sensibilità», i magistrati Colombo, D'Ambrosio, Caselli, Bruti Liberati, Almerighi, Natoli, Ingroia, Principato, Sabella, Mancuso (Dap/Na), Mancuso (Bo), Melillo, Monetti, Salvi, Cesqui, Lembo, Paraggio, De Pasquale, Napoleoni, Casson e Perduca e, sotto la voce «supporters e/o braccio armato», i magistrati Borrelli, Davigo, Boccassini, Greco, Taddei, Ichino, Carnevali (nonché, ripetuti, D'Ambrosio e Colombo). A tale elenco sono aggiunti, in via autonoma, numerosi altri magistrati: in particolare, con l'indicazione di partecipi del «movimento dei "giuristi" democratici militanti», oltre ai già ricordati Edmondo Bruti Liberati e Giovanni Salvi, «il presidente di Magistratura democratica e membro di MEDEL, Livio Pepino e il presidente di MEDEL e membro di Md, Ignazio Patrone» (cfr. allegato 4 allla nota 16 dicembre 2006 Digos Milano). Specifiche schede biografiche o indicative dei rapporti intrattenuti dagli interessati con personalità politiche, italiane e non, sono dedicate ad Armando Spataro (reperto C.24 e C.27), Stefano Dambruoso (reperto C.28), Domenico Gallo (reperto D.26.12);
b4) un dossier sull'associazione europea Magistrats européens pour la democratie et les libertés (MEDEL) (reperto D.26.6) comprensivo: α) di alcuni elenchi, l'ultimo dei quali aggiornato al 12 marzo 2002, delle organizzazioni aderenti a MEDEL (con relativi responsabili, indirizzi e.mail e numeri telefonici) e dei singoli magistrati che ne fanno parte, come singoli o come delegati di associazioni nazionali. L'elenco aggiornato al 12 marzo 2002 comprende 203 magistrati (con relativi indirizzi di posta elettronica) di 12 paesi europei; di essi 46 sono italiani; β) di uno «studio preliminare delle ultime attività di MEDEL e soprattutto del suo principale sostegno italiano (Magistratura Democratica», redatto il 3 agosto 2002; γ) di un monitoraggio capillare delle attività, dei contatti, delle riunioni e dei documenti di MEDEL, predisposto anche attraverso l'analisi dettagliata dei messaggi di posta elettronica diffusi nella lista (di carattere interno) dell'associazione tra il 2 ottobre 2001 e il 6 luglio 2002. Il dossier si conclude con il seguente rilievo: «Dal lontano 1985 ad oggi, MEDEL ha compiuto passi da gigante nel conseguimento dei suo disegno politico, sociale e corporativo sviluppando, contestualmente, un assetto organizzativo che, dal centro e fino alle periferie mondiali, si è mostrato all'altezza di corrrispondere ai nuovi scenari determinati dal processo di globalizzazione. Ne consegue che sarebbe assai riduttivo considerare MEDEL un'associazione diluita tra altri organismi similari. Di fatto essa rappresenta il deus ex machina di quel movimento internazionale dei magistrati militanti che, avvalendosi delle prerogative connesse alle funzioni svolte all'interno del proprio Paese, ha finito con il costituire una rete la cui capillarità gli consente di esercitare il proprio peso sia a livello nazionale che sovranazionale. In tale modo ne è scaturito un processo osmotico, dal centro alla periferia e viceversa, la cui dinamica viene scandita nel contesto di quell'asse internazionale, di contrapposizione all'Impero occidentale capitalistico, che non rifugge dall'avvalersi, strumentalmente e non, di alleanze anche con il mondo dell'integralismo islamico»;
b5) un "promemoria" (corredato di schema grafico) circa la «rete informativa utilizzata dal magistrato francese di collegamento presso il Ministero di Grazia e Giustizia, Emmanuel Barbe, nel suo "particolare" modus operandi» (reperti D.26.6). Si legge in detto promemoria: «Secondo talune indicazioni il magistrato di collegamento, presso il Ministero di Grazie e Giustizia, Emmanuel Barbe (addetto dell'Ambasciata di Francia a Roma), risulterebbe da tempo in stretti rapporti con diversi esponenti del cosiddetto movimento dei "giuristi militanti" rappresentato, a livello internazionale, dalla ONG Magistrats européens pour la Democratie et les Libertés (MEDEL) presieduta dal giudice italiano Ignazio Patrone. In particolare egli avrebbe provveduto ad ampliare e perfezionare la maggior parte dei menzionati rapporti durante il suo precedente incarico, presso la UE, come Consigliere nella Delegazione permanente francese per la cooperazione giudiziaria. Sembrerebbe infatti che Barbe, nel corso della sua permanenza a Bruxelles, abbia avuto modo di divenire un profondo "conoscitore" delle vicende politiche e giudiziarie, riguardanti il nostro Paese, anche sulla scorta delle frequentazioni e dei legami, tra l'altro agevolati dalla stessa MEDEL (caratterizzata già all'epoca da una forte presenza di Magistratura democratica), con diversi magistrati e personalità politiche italiane tra cui: Luciano Violante (...); Antonio Di Pietro (con il quale avrebbe in comune, tra l'altro, la "passione" per l'informatica); Giancarlo Caselli, verso cui egli continuerebbe a nutrire, sulla base della passata ottima collaborazione posta in essere con l'allora Procuratore di Eurojust, stima ed amicizia incondizionate: Ignazio Patrone (attuale Presidente di MEDEL), con il quale Barbe avrebbe assidui scambi di vedute, specie sullo scontro in atto tra Governo e Magistratura, ricavandone altresì, per quanto è dato sapere, ulteriori e significative "anticipazioni", anche su aspetti di carattere riservato, spesso riguardanti l'operato della Corte Costituzionale, come sarebbe recentemente avvenuto in occasione del pronunciamento sul lodo Schifani; Edmondo Bruti Liberati (ex Presidente di MEDEL), che verrebbe, dal nostro, soventemente "consultato" (a volte direttamente altre in via mediata) sia come Presidente dell'ANM che come membro del Comitato di vigilanza dell'OLAF; Alessandro Perduca (ritenuto contiguo a MEDEL), dal quale attingerebbe, considerata la sua posizione al vertice della Direzione Investigazioni e Operazioni dell'OLAF, "opinioni" e "suggerimenti", soprattutto sulla "interpretazione" di diverse questioni, attinenti "determinate" aziende italiane, che potrebbero avere importanti risvolti giudiziari e politici; Livio Pepino (membro di MEDEL), presidente di Md; Claudio Castelli (membro di MEDEL), segretario nazionale di Md, Maria Giuliana Civinini (membro di MEDEL), consigliere del CSM; Giovanni Salvi (membro di MEDEL), consigliere del CSM; Luigi Marini (membro di MEDEL), consigliere del CSM. Tuttavia gli elementi di maggiore delicatezza, circa il ruolo ed il modus operandi adottati da Emmanuel Barbe nello svolgimento dei suoi vari incarichi, segnatamente presso la UE, prime, e l'Ambasciata di Francia a Roma, poi, riguarderebbero non tanto la sua organicità o meno al menzionato movimento dei "giuristi militanti" ma, quanto, l'asserita propensione e predisporre ed usufruire di una propria efficace rete "informativa" in grado di interagire sul duplice versante politico e giudiziario»;
b6) monitoraggio di iniziative, dibattiti e manifestazioni a carattere "antigovernativo" con la partecipazione di magistrati: cfr., in particolare: α) le schede sulla asserita costituzione nell'agosto 2001, su iniziativa del dr. Spataro, di un team per ottenere dal CSM un «parere di merito» contrario alla riforma del diritto societario (in via di approvazione parlamentare) e per effettuare «la riconversione dei capi d'accusa che coinvolgono un personaggio politico di primissimo piano» (cfr. reperti B.2 e B.9); β) la scheda sulla strategia di contrasto della istituzione della Commissione d'inchiesta su Tangentopoli (cfr. allegato 4 alla nota 16 dicembre 2006 Digos Milano) nonché gli ulteriori appunti allegati a detta nota e quelli inseriti nel reperto D.26. In questo filone si inserisce anche la scheda relativa alle elezioni per il rinnovo del Comitato direttivo centrale dell'Associazione nazionale magistrati dell'11-13 maggio 2003 dove si riporta “ Fonti ben informate hanno fornito indicazioni secondo cui gli ultimi episodi, che hanno caratterizzato lo scontro istituzionale tra Governo e Magistratura, avrebbero di fatto determinato un processo di ricompattamento, tra le varie componenti dell’ANM, rafforzando notevolmente la possibilità che l’esito delle elezioni (…11-12-13 maggio 2003), possa tradursi nel rinnovo di un Comitato direttivo centrale ancora più attestato su posizioni radicali e, soprattutto, antigovernative. In particolare, negli ultimi giorni, si sarebbe diffusa tra i Magistrati la percezione di essere in presenza di uno scontro istituzionale che sarebbe arrivato ad un livello tale …da imporre una scelta di campo “obbligata” a difesa delle proprie prerogative di ordine politico e, specialmente corporativo. Emblematiche, al riguardo, risulterebbero sia il comunicato stampa dell’ANM (7 maggio 2003) “sulle dichiarazioni del Ministro Castelli e del Presidente Berlusconi” che i contenuti dei Programmi elettorali delle varie “correnti” rappresentate all’interno dell’organismo sindacale dei magistrati. Un ulteriore “delicatissimo” aspetto atterrebbe una operaione, verosimilmente facente capo a specifici settori della Magistratura e non solo, di chiamata a raccolta di quegli elementi, appartenenti agli organi di Polizia Giudiziaria, ritenuti “vicini” professionalmente (operando presso Procure e Tribunali) e politicamente al fine di orientarne, in questo frangente, le “azioni” e le prese di posizione. Tale presunta iniziativa avrebbe contribuito non poco a far crescere, in parte del personale di certi Corpi di Polizia, un forte sentimento di avversione contro l’Esecutivo in carica che si starebbe manifestando….in diverse realtà territoriali”;
b7) relazioni relative a controlli sull'operato di magistrato effettuati da persone non indicate (cfr., per esempio, scheda relativa a movimenti e incontri, nella giornata dell'11 agosto 2001 dei pubblici ministeri milanesi Bruti Liberati, Colombo e Greco: cfr. reperto B.2 e B.6) ovvero a colloqui esplorativi con altri magistrati (cfr. intervista ai dr. Spataro e Pomarici in data 22 maggio 2006 del giornalista Farina, alias agente "Betulla", nonché ricevute di pagamento di quest'ultimo: cfr. reperti C.26 e D.34);
b8) raccolta di documentazione relativa a contatti "compromettenti" o dimostrativi della strategia antigovernativa di alcuni magistrati (cfr., in particolare, il reperto D.26.12 in cui è inserito l'articolo pubblicato su Il Giornale del 14 dicembre 2001 con il titolo "A Lugano summit a quattro per il pool antiBerlusconi", relativo a un asserito incontro, in un albergo di Lugano tra Ilda Boccassini, Elena Paciotti, Carla Del Ponte e Carlos Castresana).
3. Tirando le somme di quanto sin qui esposto:
c1) la documentazione acquisita evidenzia che, a partire dall'inizio dell'estate del 2001 (e cioè da epoca immediatamente successiva alle elezioni del maggio dello stesso anno) ebbe inizio, nei confronti di alcuni magistrati italiani ed europei e delle associazioni di riferimento degli stessi (in particolare Magistratura democratica e MEDEL), una attività di intelligence da parte del SISMI protrattasi, in modo capillare e continuativo, sino al settembre 2003 e, in modo saltuario, sino al maggio 2006. Tale attività fu oggetto di ripetute informazioni al direttore del Servizio e sembra, quindi, riferibile, al SISMI in quanto tale e non a suoi "settori deviati", come conferma, del resto, nella memoria depositata alla Procura della Repubblica di Milano il 7 luglio 2006, il coordinatore di detta attività, Pio Pompa;
c2) a carico dei magistrati in questione non viene indicato, a motivazione dell'opera di intelligence svolta, alcun fatto specifico (e men che meno alcun fatto illecito), essendo detta attività stata disposta esclusivamente – secondo quanto precisato nella documentazione in sequestro – sul presupposto che i magistrati oggetto di attenzione siano «portatori di pensieri e strategie destabilizzanti (...) e vicini ai partiti della passata maggioranza (di centro-sinistra, ndr)» in ragione dell'attività giudiziaria svolta o delle posizioni assunte nel dibattito politico-culturale;
c3) l'opera di intelligence si è concretizzata non solo nella raccolta e nella schedatura di materiali noti o comunque pubblici ma anche in un capillare monitoraggio delle attività, dei movimenti e della corrispondenza informatica di magistrati, mediate forme di osservazione diretta o ad opera di terzi non individuati (cfr. reperto B.2, nel quale, con riferimento al controllo degli incontri del dr. Bruti Liberati in data 11 agosto 2001, si precisa che lo stesso è avvenuto dopo che «era stata puntualmente definita una tempistica che prevedeva la necessità dell'immediato avvio delle operazioni in grado di contrapporsi a iniziative e azioni aggressive le cui fasi preparatorie sarebbero state svolte durante il periodo delle ferie»), di contatto con fonti riservate e di inserimento (non è dato, allo stato, sapere con quali modalità) in mailing list con accesso limitato agli aderenti;
c4) a fianco della osservazione sono stati posti in essere dal SISMI specifici interventi tesi a ostacolare o contrastare l'attività professionale o politico-culturale dei magistrati e delle associazioni in questione. Ciò è espressamente teorizzato e previsto nelle linee programmatiche all'uopo predisposte, nelle quali si prevedono interventi tesi a «neutralizzare iniziative politico-giudiziarie (italiane, ndr) (...) e ridimensionare attività (...) politico-giudiziarie provenienti dall'estero» nonché «attività di dissuasione mediante l'adozione di adeguate contromisure in Italia e all'estero» (cfr. reperto B.3 nonché reperto B.6 in cui si fa esplicito riferimento alla necessità di contrastare una attività squisitamente tecnico-processuale come la riformulazione di capi di imputazione a seguito di una intervenuta – o prevista – modifica legislativa). Né si è trattato di semplici progetti non seguiti da fatti concreti, come dimostra la circostanza che alle informazioni e sollecitazioni del SISMI hanno fatto seguito, per limitarsi agli esempi più noti: α) una campagna mediatica di delegittimazione dei magistrati già destinati all'OLAF (Perduca, Vaudano e Piacente) e l'interdizione politica nei loro confronti (cfr. agenzie di stampa in data 23 novembre 2001: B.8.; β) la campagna di stampa di alcuni organi di informazione, ripresa in sede politica, su una presunta congiura ai danni del Governo organizzata a livello europeo da MEDEL.;
4. Alla stregua di quanto precede, il Consiglio ritiene di dover segnalare, anche a tutela dell'indipendente esercizio della giurisdizione, dei magistrati attinti dalla attività del SISMI e dell’intero ordine giudiziario, quanto segue:
d1) l'attività sin qui descritta, oltre che non fondata su fatti specifici, è estranea alle attribuzioni e competenze del SISMI, preposto, ai sensi dell'art. 4 legge 24 ottobre 1977, n. 801 a «tutti i compiti informativi e di sicurezza per la difesa sul piano militare dell'indipendenza e della integrità dello Stato da ogni pericolo, minaccia o aggressione» nonché ai «compiti di controspionaggio» connessi con i fini suddetti. È chiaro, infatti, che le iniziative giudiziarie (soggette a tutti i controlli giurisdizionali previsti dall'ordinamento) e le attività di partecipazione al dibattito politico-culturale sono componenti essenziali della democrazia e nulla hanno a che vedere con aggressioni o minacce richiedenti azioni di «difesa sul piano militare»; inoltre, il compito dei Servizi è quello di vigilare sulla «indipendenza e integrità dello Stato» e non sulla stabilità del Governo contingente qualunque ne sia il segno politico;
d2) tale attività si proponeva di conseguire effetti di intimidazione nei confronti di alcuni magistrati e di cagionare perdita di credibilità nei confronti di altri preposti a indagini e processi particolarmente delicati, così aumentando le difficoltà nella collaborazione giudiziaria sopranazionale ed ostacolando, in maniera significativa, l'esercizio indipendente ed efficace della giurisdizione (e ciò anche a prescindere dai danni, professionali e di immagine, per i singoli magistrati interessati);
d3) l'opera di intelligence sin qui descritta si è talora svolta – secondo i documenti acquisiti – con la partecipazione o l'ausilio di appartenenti all'ordine giudiziario. L'indicazione programmatica in tal senso (tesa a «individuare soggetti in grado di intervenire in termini "non convenzionali" nelle scelte, nelle decisioni da assumere e/o per l'ostruzionismo delle stesse» da affiancare al «background di ben individuati uomini "di buona volontà"» su cui già è possibile contare: cfr. reperto B.9) trova esplicita e puntuale applicazione nella vicenda relativa a OLAF [«Nelle ultime ore persona di sicura affidabilità avente medesima estrazione professionale dei soggetti prima indicati come potenzialmente pericolosi e rivestente oggi qualificato incarico di supporto governativo ha ritenuto di dover rappresentare ulteriori allarmanti elementi di pericolosità dei quali ha contezza diretta anche in ragione del suo Ufficio. Ci si intende riferire sia ad elementi di conoscenza fattuale disponibili nell'esercizio della sua funzione sia a prove documentali, anche olografe (delle quali talune reperite fortunosamente nell'ambito della struttura presso la quale il soggetto opera). (...) La fonte ha riferito di aver già fornito indicazioni in tal senso a taluni esponenti del Governo in carica. Ha tenuto, peraltro, a sottolineare viva preoccupazione e grande allarme per l'ipotesi di una possibile sottovalutazione del problema da parte di chi dovrebbe darsene carico»: cfr. reperto B.9]. Meritevoli di approfondimento sono inoltre le già ricordate vicende del controllo sull'operato e gli incontri, all'interno dell'ufficio, di magistrati della Procura di Milano (cfr. reperto B.2) e dell'accesso alla mailng list riservata di MEDEL (cfr. reperto 26.6) nonché quella relativa all'asserito tentativo del sostituto procuratore della Repubblica di Venezia, Casson, di attribuire all'eversione di destra la «tentata strage» realizzata a Venezia nell'agosto 2001 (cfr. reperto B.2). Superfluo dire che ogni tipo di collaborazione di magistrati con Servizi segreti, oltre che espressamente vietata dalla legge (art. 7 legge 24 ottobre 1977, n. 801 secondo cui: «In nessun caso i Servizi possono avere alle loro dipendenze, in modo organico o saltuario, membri del Parlamento, consiglieri regionali, provinciali, comunali, magistrati, ministri di culto e giornalisti professionisti»), è estranea al modello costituzionale dell'ordine giudiziario e ai suoi connotati di terzietà e indipendenza.”
Roma, 4 luglio 2007.
Associazione Nazionale Magistrati

Scongiurare l’entrata in vigore della Legge Castelli. Ricercare soluzioni positive sui nodi ancora in discussione
Come è stato mille volte ripetuto la legge di riforma dell’ordinamento Giudiziario, che porta il nome dell’ex Ministro Castelli, significa paralisi della giustizia e deliberata mortificazione della magistratura.
I magistrati italiani hanno dunque, a mio avviso, un vitale interesse a che la legge Castelli non rientri in vigore e che sia approvata, entro il 31 luglio 2007, una nuova legge di riforma.
Il disegno di legge Mastella aveva dalla sua il merito di essere un progetto organico, condivisibile nell’impostazione di fondo, anche se non privo di “criticità” che l’Associazione dei magistrati aveva puntualmente rappresentato ai parlamentari di tutte le forze politiche.
Ci attendevamo che nella Commissione giustizia del Senato le ragioni da noi esposte venissero ascoltate e discusse e che il progetto di legge fosse migliorato nei punti indicati come “critici”.
Il disegno di legge è stato invece peggiorato su questioni decisive (nonostante che il Ministro della giustizia abbia coerentemente riproposto in Commissione su punti cruciali alcune scelte positive del suo disegno di legge).
Così è avvenuto, ad esempio, nella disciplina del passaggio di funzioni da giudice a pubblico ministero (e viceversa), laddove, nei lavori della Commissione giustizia del Senato si è sostituito all’obbligo di cambiare distretto all’atto del passaggio di funzioni, il ben più gravoso obbligo di cambiare addirittura regione (senza neppure distinguere il caso dei passaggi all’esercizio di funzioni giudicanti civili).
Su questo e su altri aspetti si è dunque concentrata la nostra critica argomentata e la nostra protesta.
Il rispetto che nutriamo verso il Parlamento non ci impedisce di indicare, con chiarezza e ragionatamente, impostazioni e soluzioni che riteniamo errate e dannose.
Il nostro augurio è quindi che i lavori parlamentari d’aula possano modificare alcune scelte della Commissione giustizia e fornire risposte positive alle questioni che abbiamo posto.
Di questo discuterà il Comitato direttivo centrale dell’Associazione convocato per martedì 10 luglio p.v.
Roma, 4 luglio 2007
Nello Rossi
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