Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Giustizia. Cavallaro: "Le contraddizioni del governo: meno sicurezza per tutti "
Dichiarazione del Senatore della Margherita, Mario Cavallaro
"Una società politica sempre più isterica, sull'onda emotiva dell'ultimo conflitto a fuoco dopo una rapina in gioielleria, forza le norme sulla legittima difesa quasi che il principio dell'autodifesa debba divenire la regola dei comportamenti civili. Il giorno dopo, di fronte a tre nuovi cadaveri di servitori dello stato e cittadini uccisi da un folle armato fino ai denti, la stessa società politica, istericamente immemore, si interroga su come contenere il dilagare esattamente opposto dell'uso poco controllato delle armi da fuoco". E' quanto dichiara il senatore della Margherita Mario Cavallaro. "Esiste, da sempre, un rapporto dialettico fra difesa delle garanzie e difesa della sicurezza, tanto nella coscienza sociale che negli ordinamenti più evoluti. E' un rapporto che - spiega Cavallaro - va risolto all'interno dei principi generali del nostro diritto, tutt'altro che superati. E' necessario, però, che il legislatore non segua l'ondata emotiva del momento, spesso isterica e ipocrita. Ma disegni, per il Paese, una rotta culturale, scientifica e morale, forse prima ancora che politica. A cui i cittadini sentano di potersi affidare con fiducia". "Ma forse - conclude Cavallaro - chiedere il ripristino di questa legalità è chiedere troppo a chi ha voluto leggi ad personam e contra personam, autentici mostri giuridici prima ancora che etici, anche nel settore della giustizia e della sicurezza". Roma, 29 giugno 2005
ORDINAMENTO GIUDIZIARIO: "IL GOVERNO SI E' DIMOSTRATO DEBOLE CON I FORTI E SPIETATO CON I DEBOLI"
Dichiarazione del sen. Tommaso Sodano di Rifondazione Comunista
"In quattro anni di governo Berlusconi nulla di serio è stato fatto per una vera riforma della giustizia. Il governo si è dimostrato debole con i forti e spietato con i deboli", ha dichiarato il sen. Tommaso Sodano, intervenendo in aula per motivare il voto contrario dei senatori di Rifondazione Comunista. "Quello che si propone oggi è un modello di giustizia in cui si prevede un'organizzazione gerarchica e verticista dei giudici, una notevole diminuzione dell'indipendenza della magistratura, una stretta repressiva sui reati minori; in questo modo si intasa ancor di più la macchina della giustizia italiana", aggiunge l'esponente del PRC. "Il nuovo ordinamento giudiziario non potrà che determinare conseguenze negative se parallelamente non verranno approvate tutta una serie di leggi tese ad accelerare i tempi, vergognosamente lunghi, dei processi civili e penali, nonché norme finalizzate a contrastare efficacemente la piccola e grande criminalità. Il governo è stato sordo verso tutte le sollecitazione provenienti dai giuristi e dagli operatori del diritto e, invece, ha preferito varare delle leggi che depenalizzano, ad personam, alcuni reati. Oggi si arriva all'assurdo che venga punito più pesantemente un immigrato, che non ottempera all'ordine del giudice, che qualsiasi falso in bilancio. Il Paese aveva bisogno di una riforma che non scardinasse le regole dello stato di diritto e le garanzie individuali, il contrario dello scempio compiuto dal centrodestra". "Il voto contrario di Rifondazione rappresenta, innanzitutto, una ferma opposizione contro questa idea di giustizia, per impedire lo sfascio delle istituzioni democratiche e il disastro del paese in cui il governo ci sta trascinando", ha concluso Sodano.
Roma 28-giugno-2005 l'Ufficio Stampa PRC Senato
GIUSTIZIA: DALLA CHIESA, IN AULA POCHI SENATORI E TANTE TESSERE
Dichiarazione del senatore della Margherita Nando dalla Chiesa
"Non mi permetto di entrare nelle liti di maggioranza ma speriamo che nella Cdl che si impegna a stare in aula la prossima settimana non sia compreso anche il partito dei pianisti". Lo dichiara il senatore della Margherita Nando dalla Chiesa riferendosi alla riforma sulla giustizia. "Vorrei ricordare al presidente Schifani che ieri in aula si contavano più voti che senatori. Questa irregolarità - ha concluso Dalla Chiesa - è stata denunciata con forza dall'opposizione con le conseguenze che tutti conosciamo".
Giustizia. Petrini. "Governo ignora i bisogni dei cittadini e le istanze della magistratura"
Dichiarazione del senatore della Margherita, Pierluigi Petrini
"E' scandaloso che il governo e la maggioranza continuino a ignorare le istanze provenienti dal mondo forense e, in particolare, dalla Magistratura". Così il senatore della Margherita Pierluigi Petrini interviene sulla riforma dell'ordinamento giudiziario. "La Magistratura - continua Petrini - per la quarta volta in tre anni sciopera contro la riforma proposta dal Ministro della Giustizia. Ma il governo e la maggioranza che lo sostiene, anziché prendere atto della preoccupazione del mondo della giustizia e della società civile, preferiscono far finta di nulla dimostrando, peraltro, di essere assolutamente disinteressati ai reali bisogni dei i cittadini e al principio basilare per ogni democrazia, la divisione dei poteri". Roma, 28 giugno 2005
GIUSTIZIA: BOCO, VINCE IL MINISTRO KILLER
"Con il voto di oggi si distrugge il sistema giustizia. Infatti, la Cdl ha raggiunto semplicemente l'obiettivo che ha sempre avuto: la sottomissione della magistratura al potere politico. E con questa riforma i problemi della macchina giudiziaria non si risolvono ma si aggravano. Insomma, oggi si è compiuto l'assassinio della giustizia italiana". Lo afferma il capogruppo dei Verdi al Senato, Stefano Boco, commentando il voto alla riforma dell'ordinamento giudiziario. ''Il centrodestra - aggiunge - ha perso ogni dignita' ed e'stato aiutato dal ministro della Giustizia, l'uomo giusto per compiere il killeraggio del sistema giudiziario italiano'. Ma le sorprese continueranno. Infatti, per il futuro immediato, il centrodestra approvera' anche la legge ''Salva-Previti'. Insomma, la vergogna continua, in questo Parlamento si lavora per gli interessi di pochi eletti e non per i cittadini. Basta avere un po' di pazienza - conclude Boco - e ne vedremo delle belle''.
MAGISTRATURA DEMOCRATICA

Md sulla Controriforma Ordinamento Giudiziario
La legge votata dalla maggioranza del Senato stravolge l'assetto della magistratura e compromette ogni possibilità di razionale organizzazione del sistema giudiziario voluto dalla Costituzione. Sono state clamorosamente eluse e aggirate le specifiche censure di incostituzionalità del Presidente della Repubblica. Sono state completamente ignorate le critiche mosse dai costituzionalisti e dagli esperti di ordinamento giudiziario. La maggioranza di governo, rimasta sorda ai rilievi sollevati da sedi tanto autorevoli, mette in crisi lo Stato costituzionale di diritto. Il 14 luglio i magistrati faranno sentire, con forza e determinazione, la loro protesta per far giungere ai cittadini una voce di allarme, pur nella speranza che alla Camera componenti della maggioranza sappiano recuperare razionalità e responsabile equilibrio: questa legge, se sarà definitivamente approvata, condizionerà la indipendenza della magistratura e peggiorerà ulteriormente il funzionamento della giustizia. Il Ministro Castelli e con lui il sottosegretario Vietti e i saggi La Russa e Gargani forse passeranno alla storia, ma come gli autori di una riforma incostituzionale, irrazionale e contraria agli interessi dei cittadini ad una giustizia indipendente ed efficiente.
Franco Ippolito - Presidente Ignazio Juan Patrone - Segretario Nazionale
Associazione Nazionale Magistrati

Approvata dal Senato la contro-riforma dell'ordinamento giudiziario
E' una giornata triste per la giustizia e per il Paese. Il Senato, sostanzialmente senza alcuna discussione, approva una pessima contro-riforma dell'ordinamento giudiziario per larghi versi incostituzionali e inapplicabile, che non risponde ai rilievi del Capo dello Stato e che provocherà gravissimi danni all'organizzazione giudiziaria, impedirà il regolare funzionamento dell'autogoverno, diminuirà l'indipendenza, interna ed esterna della magistratura, contribuirà ad una ulteriore dilatazione dei tempi dei processi, inciderà sulla vita professionale quotidiana dei magistrati. I profili di ingestibilità della contro-riforma, inutilmente denunciati dall'Associazione, provocheranno una sostanziale paralisi dell'apparato giudiziario.
Il diritto dei cittadini ad una giustizia rapida, efficiente e indipendente viene ulteriormente compromesso. Il Paese ha bisogno di riforme che rendano ragionevole la durata dei processi, per la tutela dei diritti di ciascuno.
L'A.N.M. auspica che la Camera dei deputati voglia approfondire i temi che la magistratura e la cultura giuridica hanno posto, anche nelle recente Manifestazione del 25 giugno scorso, ed esaminare le proposte che l'Associazione ha formulato per ciascuno dei punti toccati dalla riforma, facendo prevalere l'esigenza di un esame sereno e completo del progetto di legge, che è mancato nei lavori del Senato.
La Giunta Esecutiva Centrale, in adempimento del mandato ricevuto dal C.D.C. procede agli adempimenti formali per la indizione dell'astensione dall'attività giudiziaria dei magistrati per la giornata del 14 luglio 2005. In tal modo la magistratura italiana intende esprimere il dissenso più fermo e la protesta più netta per il contenuto della proposta di contro-riforma e per il metodo adottato nell'approvarla.
Roma, 28 giugno 2005. La Giunta Esecutiva Centrale
Associazione Nazionale Magistrati

MOVIMENTO PER LA GIUSTIZIA
L'approvazione al Senato della "controriforma" dell'Ordinamento giudiziario segna un momento triste non solo per i magistrati ma anche per i cittadini,ai quali viene ancora una volta negata una riforma che realmente contribuisca a migliorare il funzionamento della giustizia.
Si tratta di una legge ispirata alla volontà di consumare ritorsioni nei confronti della magistratura,colpevole solo di aver fatto il proprio dovere,di voler amministrare una giustizia eguale per tutti,senza distinzioni di censo,di potere o di ruolo politico.
E invece nulla questo Governo ha fatto per affrontare i veri problemi del funzionamento della giustizia,per fornire ai cittadini un servizio giustizia veloce ed efficiente.
Anche in questa fase parlamentare si sono registrate forzature e compressioni nel dibattito,con un sostanziale rifiuto della maggioranza di affrontare con ponderazione una materia di fondamentale importanza,e con la volontà di giungere all'approvazione a tutti i costi.,senza non tener conto delle proposte migliorative che da tutte le parti sono giunte.
Si è approvata una legge che non tiene conto delle critiche motivate dei magistrati,degli avvocati,dei docenti universitari,della dottrina giuridica.
E nemmeno risponde compiutamente ai rilievi formulati dal Capo dello Stato,con il messaggio di rinvio alle Camere,in relazione ai palesi profili di incostituzionalità.
Continuiamo a sperare che il successivo esame alla Camera dei Deputati fornisca l'occasione per un esame effettivamente meditato e ispirato alla volontà di fare una buona legge nell'interesse della collettività.
Il Movimento per la Giustizia conferma l'impegno affinchè il dissenso diffuso fra tutti i magistrati si esprima nel modo più fermo ed evidente con l'astensione dalle udienze proclamata dall'ANM per il 14 luglio prossimo.
Piero Martello Presidente del Movimento per la Giustizia
SCHEDA INFORMATIVA.
Il MOVIMENTO PER LA GIUSTIZIA è uno dei gruppi che compongono l’ANM.
Fondato nel 1988 su iniziativa, fra gli altri, di Giovanni Falcone, Calogero, Spataro, Tamburino, Zagrebelsky, Almerighi, Di Nicola, Nannucci, si è successivamente unito al gruppo di “Proposta ‘88” (tra i fondatori: Rachelie Amatucci). Attualmente raccoglie il consenso e il voto del 15% dei magistrati italiani e ciò gli ha consentito di esprimere 3 componenti del CSM, 5 componenti del CDC dell’ANM e un alto numero di membri dei Consigli giudiziari nelle Corti d’Appello. Piero MARTELLO, Presidente Nino CONDORELLI, Segretario Generale
Sciopero toghe: Bobbio, li denuncio Interruzione pubblico servizio, scommetto su archiviazione (ANSA)-ROMA,27 GIU- Luigi Bobbio (An), relatore al Senato sulla riforma dell'ordinamento giudiziario, si scaglia contro lo sciopero dei magistrati del 14 luglio. E avverte che e' pronto a contrastare una scelta 'demagogica, illegittima e incostituzionale' denunciando gli scioperanti per interruzione di pubblico servizio. Ma si dice altrettanto pronto a scommettere che la denuncia verra' archiviata 'a conferma del fatto che la magistratura e' un ordine autoreferente mai disposto a mettersi in discussione'.
Nota del redattore: considerato che Bobbio è un ex pm della procura di Napoli, cresciuto sotto l'ala di Cordova, non ci sono parole.
Qui sotto potete leggere l'articolo originale per il quale sono stata messa in croce, come se fossi una *pornografa*, da Buongiovanni, Neri, Mantellini, il tizio de Il Foglio.it, Pfaal, Vogliaditerra e tanti altri, compreso Caravita che intervenne solo per darmi della pazza mentre mi trovavo nella necessità di denunciare a Poltel il furto degli identificativi personali e delle password, su semplice richiesta di una donna fuggita in Egitto dall'Italia. Dopo vennero le minacce e altri reati contro la libertà di ogni cittadino.
Consiglio a cotanta scienza: cancellate i vostri blog. Sono una inutile perdita di tempo indegna della professione del giornalista ma, soprattutto, non vi candidate come paladini dei diritti dell'utenza: NON LO SIETE! Io? Io ho già aperto la mia campagna politica contro la delinquenza commerciale del web.
CARCERI DELL'OCCUPAZIONE IRAQ: TUTTE LE FOTo
03.05.2004 by @ 13:26
da http://bloggersperlapace.splinder.it/

Al servizio di Cbs news si aggiunge, sotto gli occhi di tutti, la denuncia del Daily Mirror sulle violenze agli iracheni ad opera dei militari usa e inglesi. Ai link che seguono trovate gli articoli e le foto di quello, che accade nelle carceri della occupazione e contro la popolazione civile irachena. Da Albasrah l'intera rassegna, ma anche da Memory Hole e sulla violenza alle donne. In questi mesi abbiamo ricevuto notizia di questi fatti tramite alcune lettere fuggite al controllo degli aguzzini. Loro, i potenti, si dicono disgustati. Specialmente Blair. Ma le primissime foto circolate nell'aprile 2003 riprendevano proprio i soldati inglesi per la foto ricordo con l'iracheno prigioniero legato, imbavagliato e sotto gli scarponi del "turista" armato fino ai denti. C'era da aspettarselo, una soldataglia composta in parte di uomini (e donne) esaltati e da facinorosi, lasciata allo stato brado in un paese occupato, sviluppa sempre queste tematiche. Da che mondo è mondo. Una raccomandazione sulle foto: resistete alla speranza che siano false.
A Roma si è tenuta una partecipata assemblea dell'ANM (tenuto conto dei tempi ristrettissimi nei quali è stato necessario organizzarla). Di Seguito il documento approvato all'unanimità dall'assemblea.

L'ASSEMBLEA A.N.M. DEL DISTRETTO DI ROMA
riunita il 23.6.05 presso l'aula magna della Corte di appello civile di Roma ha approvato all'unanimità il seguente
DOCUMENTO
- Una normativa minata da palesi illegittimità costituzionali (tanto da essere bocciata dal Capo dello Stato) viene riproposta, sostanzialmente immutata, in Senato.
- Va respinta la filosofia di fondo di chi vuole una Magistratura strutturata per gradi "da scalare", stimolando i magistrati non già a un miglioramento professionale in relazione alle funzioni svolte bensì solo ad un'esasperata progressione di carriera, sottovalutando l'apporto e l'abnegazione del Giudice di primo grado (pilastro dell'istituzione giudiziaria), costretto a preparare i concorsi anziché rispondere alla domanda di giustizia dei cittadini.
- Va stigmatizzata la mortificazione del ruolo del C.S.M., sostanzialmente esautorato del compito di valutazione dei magistrati.
- È inaccettabile, inoltre, il perseverare in una procedura di approvazione della legge per maxi articoli che preclude la possibilità di confronto tra le forze politiche su specifici punti della materia trattata, al solo scopo di contingentare i tempi di approvazione, di evitare il dibattito e conseguentemente una seria riflessione da parte dell'opinione pubblica sulle conseguenze delle norme in via di approvazione.
PERTANTO
Preso atto della deprecata mancanza di volontà di dialogo da parte dell'attuale maggioranza parlamentare e dell'uso di metodi che non consentono un'adeguata informazione dell'opinione pubblica, l'Assemblea dei magistrati del distretto di Roma propone agli organismi centrali dell'A.N.M. di adottare tutte le più incisive e visibili forme di protesta possibili, nessuna esclusa, con particolare riferimento all'astensione dalle udienze. Propone, inoltre, di promuovere iniziative idonee a coinvolgere l'Avvocatura, l'Accademia, il Personale amministrativo del Ministero della giustizia e le aggregazioni della Società civile, iniziative indispensabili per fare comprendere che la magistratura tutta non è estranea ai reali problemi del Paese.
L'ASSEMBLEA DELL'A.N.M. DEL DISTRETTO DI ROMA
SI SOTTOLINEA CHE L'ADESIONE E' RISERVATA ALLE SOLE PERSONALITA' ESTERNE ALLA MAGISTRATURA _____
Associazione Nazionale Magistrati
Adesioni al manifesto sulla contro-riforma dell'ordinamento giudiziario Gli accademici e gli esponenti della cultura giuridica che intendano aderire al manifesto per la Manifestazione nazionale di Roma del 25 giugno 2005 sull'ordinamento giudiziario, possono farlo mandando un fax, indicando nome e qualifica. L'adesione potrà pervenire anche dopo la Manifestazione, e l'A.N.M. ne darà notizia nei consueti modi.
Roma, 22 giugno 2005. La Giunta Esecutiva Centrale
|