Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Associazione Nazionale Magistrati

Comprensione delle ragioni della protesta espressa dalle organizzazioni sindacali del personale giudiziario
La crisi della giustizia è essenzialmente un problema di inadeguata organizzazione del servizio.
La scopertura dell'organico del personale amministrativo e la mancanza di una azione efficace riguardo alla riqualificazione sono una grave responsabilità del Ministro della Giustizia.
Il taglio della spesa pubblica dei ministeri ed il blocco del turn over nell'impiego pubblico avranno conseguenze drammaticamente negative particolarmente in settori, come quello giustizia, già in difficoltà gravissime.
L'Associazione nazionale magistrati sottolinea la esigenza di una valorizzazione del lavoro dei pubblici dipendenti e comprende la forte preoccupazione e le ragioni della protesta unitariamente oggi espressa dalle organizzazioni sindacali del personale giudiziario.
Roma, 30 novembre 2004 La Giunta Esecutiva Centrale
Associazione Nazionale Magistrati

MOVIMENTO PER LA GIUSTIZIA
Nei giorni 26-27-28 novembre scorsi il MOVIMENTO PER LA GIUSTIZIA ha tenuto a Roma l’Assemblea biennale prevista dallo statuto per il rinnovo delle cariche interne e per la discussione della linea culturale e di azione associativa sui problemi della giustizia e della giurisdizione.
L’Assemblea ha registrato la massiccia partecipazione di delegati provenienti da tutte le parti d’Italia,che hanno dato vita a un dibattito lungo,approfondito,intenso.
A conclusione del dibattito,l’Assemblea ha definito la valutazione dell’attuale situazione legislativa, caratterizzata dalle preoccupanti prospettive di riforma dell’ordinamento giudiziario e ha confermato la propria partecipazione alla Giunta dell’ANM nell’ambito di una gestione unitaria.
Infine,l’Assemblea ha proceduto all’elezione del Segretario generale, Nino CONDORELLI (Sostituto presso la Procura generale di Brescia) e del Presidente (Piero MARTELLO Giudice del Tribunale di Milano) e dei sette membri del Consiglio Direttivo (Citterio, Di Grazia, Mambriani, Mantovani, Petralia, Picardi, Sabatini)
L’Assemblea ha espresso al Segretario uscente,Armando Spataro, il suo affettuoso e convinto ringraziamento per l’appassionata e instancabile attività svolta per il Movimento e per l’impegno che egli ha garantito anche per il futuro.
Un po' di storia...
Il MOVIMENTO PER LA GIUSTIZIA è uno dei gruppi che compongono l’ANM.
Fondato nel 1988 su iniziativa, fra gli altri, di Giovanni Falcone, Calogero, Spataro, Tamburino, Zagrebelsky, Almerighi, Di Nicola, Nannucci, si è successivamente unito al gruppo di “Proposta ‘88” (tra i fondatori:Rachelie Amatucci). Attualmente raccoglie il consenso e il voto del 15% dei magistrati italiani e ciò gli ha consentito di esprimere 3 componenti del CSM, 5 componenti del CDC dell’ANM, e un alto numero di membri dei Consigli giudiziari nelle Corti d’Appello.
"A tutela degli irrinunciabili e comuni valori costituzionali : la presa di posizione di una parte dei magistrati onorari genovesi sui temi della giornata di astensione proclamata per il 24.11. 04 dall'ANM .
Sono Paola Frisone , vice procuratore onorario alla Procura della Repubblica di Genova e prendo la parola in questa assemblea a nome dei VPO genovesi e di una buona parte dei GOT del Tribunale di Genova: desideriamo ringraziare l'ANM per averci invitato e dato la possibilità di far sentire la nostra voce. La gravità delle questioni oggetto dell'assemblea è tale per le implicazioni sulle libertà e i diritti fondamentali di ogni cittadino che desideriamo evidenziare che interveniamo sia come magistrati onorari sia come cittadini La Federmot , che a livello nazionale è la associazione più rappresentativa della magistratura onoraria associata , ha diffuso nei giorni scorsi su Internet un documento con cui manifestando adesione ai contenuti del disegno di legge di (contro) riforma dell'Ordinamento Giudiziario , " dissente dalla scelta della ANM, ritiene che la proposta di separazione delle funzioni giudicanti da quelle requirenti non rappresenti un pericolo per l'efficienza della Giustizia o per l'indipendenza dei magistrati ".
Tale documento reca la firma del solo presidente e noi auspichiamo rifletta solo l'opinione personale del presidente e di alcuni aderenti Federmot e non della associazione in sé per il fatto che i contenuti di tale documento non sono mai stati oggetto di discussione o approfondimento in sede locale o di sondaggio via Internet tra gli iscritti .
Il nostro intervento vuole testimoniare alla magistratura togata che esiste una magistratura onoraria che non si appiattisce sui contenuti espressi nel citato documento Federmot.
Siamo qui proprio per manifestare la nostra solidarietà e il nostro appoggio morale alla odierna astensione proclamata dalla ANM in quanto riteniamo che sui fondamentali ed essenziali principi costituzionali di libertà , indipendenza , autonomia della magistratura, rispetto della giurisdizione e dei provvedimenti giudiziari , uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge non vi sia , non vi possa essere, non vi debba essere che un identico , profondo , consapevole idem sentire della res pubblica di tutti i magistrati , professionali e onorari , dell'avvocatura , dell'accademia, e di tutti gli operatori del diritto .
Questi sono valori irrinunciabili , presupposto necessario e non negoziabile di qualsivoglia riforma che riguardi la collocazione e le funzioni del magistrato nell'ordinamento . E' su altri temi che vi possono essere e vi sono divergenze tra gli operatori del diritto : noi condividiamo le istanze della Federmot tese alla stabilizzazione dei magistrati onorari, istanza che per contro è assai contrastata nel mondo del diritto. Stabilizzazione che noi qui presenti magistrati onorari chiediamo non solo quale riconoscimento dell' attività essenziale per il funzionamento della Giustizia che la magistratura onoraria tutta oggi sostiene ma anche quale condizione professionale continuativa, in forza della quale continuità gli operatori del diritto tutti non potrebbero non riconoscerci nella quotidianità del lavoro quella autorevolezza che è conseguenza della indipendenza da ogni pressione , autonomia di giudizio , professionalità nell'operare che è già propria di ogni magistrato onorario nello svolgimento del proprio lavoro. Ciò premesso auspichiamo che su tutti questi temi vi sia la volontà di perseguire una essenziale sinergia di intenti tra le associazioni della magistratura onoraria e l'ANM, di praticare nella quotidianità del lavoro una sincera collaborazione tra magistrati professionali e magistrati onorari; noi magistrati onorari siamo oggi in numero di circa diecimila: una grande realtà al servizio della Giustizia che offre e attende collaborazione a tutti e da tutti gli operatori del diritto e tra questi , in primis, ai e dai magistrati professionali . Noi abbiamo sempre guardato a Voi magistrati professionali come concreti garanti della legalità , ed oggi siamo come Voi, quali magistrati e quali cittadini preoccupati per la mutazione costituzionale dell'assetto della magistratura determinata dalla riforma dell'Ordinamento Giudiziario .
(testo dell'intervento orale svolto alla assemblea pubblica della ANM di Genova il 24.11.04, redazione a cura di Casapiccola Alessandra, Frisone Paola, Panella Daniela viceprocuratrici onorarie e Gagliano Giovanna, giudice onorario di Tribunale quale esito delle consultazioni tra i VPO genovesi e una buona parte dei GOT del Tribunale di Genova)
UNITA' PER LA COSTITUZIONE

L'ultimo appello
Non va espressa solidarietà ai magistrati italiani per la (contro) riforma dell'ordinamento giudiziario che sta per essere approvata ma ai cittadini che si troveranno di fronte ad una giurisdizione che potrebbe accentuare le diversità di tutela. Una magistratura meno libera - all'interno ed all'esterno - rappresenta un arretramento nel controllo di legalità verso i poteri più forti.
L'ennesimo sciopero (il terzo in due anni) al quale ha aderito con sofferenza istituzionale -pur nella irrinunciabile diversità di culture e di sensibilità personale- la quasi totalità dei magistrati italiani rappresenta un ulteriore appello alla riflessione sui contenuti di una legge che l'intera cultura giuridica considera irrazionale, tecnicamente impraticabile, di retroguardia, fortemente sospettata di incostituzionalità. Non è una battaglia di casta ma di salvaguardia di valori fondamentali.
Se il Parlamento, nella sua indiscussa sovranità, dovesse tradurre in legge quella che oggi appare una riforma di propaganda (si parla di riforma della giustizia ma nessuno spiega ai cittadini che i processi, se possibile, dureranno un giorno di più anziché uno di meno per l'obbligata distrazione dei magistrati a costruirsi carriere) dovrà essere il Capo dello Stato - quale garante del patto costituzionale - a verificare la compatibilità del dato normativo con i principi costituzionali.
La sua autorevolezza istituzionale costituisce per i magistrati una garanzia.
La (contro) riforma dovrà poi essere attuata e quindi applicata. Difficilmente sarà possibile - per le evidenti contraddizioni interne e per la macchinosità del sistema - arrivare ad una completa attuazione. E' prevedibile che si instaureranno numerosi procedimenti contenziosi dove il Consiglio Superiore della Magistratura sarà chiamato a svolgere il suo ruolo costituzionale di governo dei magistrati verificando la compatibilità delle norme con i principi costituzionali.
Tutto questo potrebbe essere evitato se si privilegiasse la cultura dell'ascolto - e quindi della rimeditazione- a quella della prova di forza. In questo quadro di oscurantismo giuridico non può non preoccupare l'evoluzione del disegno di legge sui termini di prescrizione dei reati. Si rischia - con una riduzione dei termini di prescrizione che invece dovrebbero essere sospesi in pendenza di impugnazioni strumentali finalizzate ad allontanare il giudicato penale - di consegnare agli archivi dell'incertezza tutta una serie di processi anche per gravi reati economici e comuni. L'effettività della pena diventerebbe un'utopia.
Unità per la Costituzione ritiene che debba prevalere il senso istituzionale della Politica rispetto a finalità secondarie. E proprio al senso del bene comune si richiama affinché il problema giustizia venga affrontato con coordinate di intervento che rendano finalmente il sistema efficiente ma garantito, realizzato da una magistratura libera e moderna e da una avvocatura responsabilizzata nel suo ruolo di parte essenziale della giurisdizione.
Tutto il resto sembra appartenere ad un'altra storia.
Milano novembre 2004
Fabio Roia Segretario Generale
Il distretto ligure - toscano della ANM ha registrato una adesione media del 76%, con punte di eccellenza negli uffici periferici. La sottosezione dell'ANM di Pistoia ha comunicato di aver ottenuto una partecipazione allo sciopero dell' 87% sul numero totale dei magistrati, altrettanto la sottosezione di Trani, mentre a Varese ha scioperato il 93,1% dei magistrati in funzione. Ottima l'adesione allo sciopero anche in Sardegna: 186 unità sul totale dei magistrati in funzione. (segue...)
Associazione Nazionale Magistrati

SCIOPERO MAGISTRATI: ADESIONE TOTALE IN CORTE DI CASSAZIONE
Adesione totale allo sciopero in Corte di Cassazione.
Tutte le udienze penali sono state rinviate, nel rispetto del codice di autoregolamentazione sono stati trattati esclusivamente i processi con imputati detenuti.
Tutte le udienze civili sono state rinviate, nel rispetto del codice di autoregolamentazione sono stati trattati i processi per licenziamento.
Roma, 24 novembre 2004 La Giunta Esecutiva Centrale
Associazione Nazionale Magistrati

A Pesaro e Grosseto le sezioni locali delle camere penali e dell’Anm hanno congiuntamente adottato il comunicato che si riporta. L’iniziativa si sta diffondendo positivamente anche nelle altre sedi locali, ad esempio a Vicenza.
MAGISTRATI E AVVOCATI PER UNA GIUSTIZIA PIÙ EFFICIENTE
La Sezione Associazione Nazionale Magistrati, l'Ordine degli Avvocati e la Sottosezione della Camera Penale di Pesaro, pur nella diversità di posizioni in ordine al problema della separazione di carriere tra pubblici ministeri e giudici, si associano nell'esprimere il proprio dissenso e vivissima preoccupazione a fronte della proposta di riforma dell'ordinamento giudiziario attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, provvedimento del tutto inidoneo ad assicurare migliore Funzionalità ed efficienza del servizio giustizia, con una magistratura professionalmente più qualificata ed imparziale.
In particolare, evidenziano come il testo normativo non preveda alcun intervento finalizzato a rendere i processi più rapidi e le decisioni più efficaci, lasciando così impregiudicati i problemi connessi all'insopportabile durata dei processi, sia civili che penali e all'esigenza di assicurare un'effettiva e più penetrante tutela dei diritti delle parti, degli indagati e delle persone offese. Inoltre, sottolineano come le linee portanti della riforma - segnatamente il farraginoso sistema di carriera, la struttura rigidamente gerarchizzata del P.M. ed il nuovo sistema disciplinare - appaiano suscettibili di porre in crisi il diritto dei cittadini ad un giudice indipendente e processi rapidi ed efficaci. Pertanto, auspicano che il Parlamento trovi spazio per un ulteriore confronto e approfondimento, prima della approvazione definitiva del testo normativo, finalizzato ad una ‘rimeditazione' della riforma dell'ordinamento giudiziario, che tenga conto dell'insopprimibile esigenza di assicurare l'effettività della tutela giurisdizionale dei diritti, pienamente condivisa dalla magistratura associata, dalla cultura giuridica, dagli operatori del diritto e dai cittadini tutti.
Roma, 24 novembre 2004 La Giunta Esecutiva Centrale
Da Edmondo Bruti Liberati con preghiera di diffusione
Ieri abbiamo diffuso i nominativi dei primi 120 capi di ufficio che hanno dichiarato che aderiranno alo sciopero; dico i primi 120 perché altre adesioni continuano ad arrivare. E' un livello di adesioni estremamente significativo perché ci siamo limitati ai direttivi, escludendo i semidirettivi e tutti i facenti funzione nei numerosi posti vacanti.
Oggi alle 17 abbiamo portato al Ministero due grandi faldoni con oltre 4500 firme di adesione alla "Lettera aperta" ; anche questo numero già elevatissimo è destinato a crescere perché oggi pomeriggio abbiamo continuato a ricevere fax ed e mail.
Questi due dati sono la conferma, se ce ne fosse stato bisogno, che le decisioni della GEC e del CDC sono condivise dalla magistratura italiana.
Infine è notizia di poco fa che la Camera, essendo impegnata su altri provvedimenti, riprenderà la trattazione dell'ordinamento giudiziario martedì 30 novembre.
Sciopero necessario, dicevamo, e sciopero utile, perché fino all'ultimo dobbiamo continuare ad esprimere il nostro dissenso e le nostre buone ragioni .
Cari saluti Edmondo Bruti Liberati
Associazione Nazionale Magistrati

VERSO LO SCIOPERO DEI MAGISTRATI ITALIANI
SOTTOSCRIZIONI ALLA LETTERA APERTA SULLA RIFORMA DELL’ORDINAMENTO GIUDIZIARIO
Dopo la diffusione delle prime 120 dichiarazioni di adesione allo sciopero dei capi degli uffici giudiziari (ed altre stanno pervenendo) oggi, alle ore 17,00, la Giunta Esecutiva Centrale dell’ANM presenterà i faldoni contenenti il primo blocco di sottoscrizioni (al momento oltre 3000) pervenute dai magistrati italiani sulla “lettera aperta sulla riforma dell’Ordinamento Giudiziario”.
Successivamente, alle ore 18,30, per doverosa conoscenza, copia delle sottoscrizioni saranno presentate al Consiglio Superiore della Magistratura l’organo che la Costituzione italiana ha voluto quale garanzia dell’indipendenza della magistratura e le cui attribuzioni saranno limitate da questo disegno di legge.
Roma, 23 novembre 2004 La Giunta Esecutiva Centrale
Associazione Nazionale Magistrati

I CAPI DEGI UFFICI GIUDIZIARI SCIOPERANO CONTRO LA RIFORMA CASTELLI
Numerosissimi capi di ufficio, Presidenti di Corte di Appello, Procuratori Generali, Presidenti di Tribunale e Procuratori della Repubblica, Presidenti e Procuratori presso Tribunali dei Minorenni, Presidenti dei Tribunali di sorveglianza hanno preannunciato che aderiranno al sciopero proclamato dall'Associazione Nazionale Magistrati per il prossimo 24 novembre. I magistrati che hanno responsabilità dirigenziali confermano che questa riforma è sbagliata e dannosa e dicono NO alla gerarchizzazione e al carrierismo.
Roma, 22 novembre 2004
Il Presidente Edmondo Bruti Liberati
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Dal redattore del blog: l'elenco dei nominativi è davvero lunghissimo ed indice di una capillare partecipazione fra i maggiori responsabili negli uffici giudiziari, sono infatti 120 coloro che aderiranno allo sciopero. Per non far torto a nessuno riporto le adesioni segnalandole come città:
Alessandria, Ancona, Ascoli Piceno, Bari, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Caltanisetta, Campobasso, Cassino, Catania, Como, Crema, Cremona, Cuneo, Enna, Firenze, Forlì, Genova, L'Aquila, Livorno, Lucca, Lucera, Mantova, Milano, Montepulciano, Napoli, Nuoro, Oristano, Padova, Palermo, Perugia, Pescara, Piacenza, Pisa, Pistoia, Potenza, Prato, Roma, Rovigo, S. Angelo dei Lombardi, Salerno, Santa Maria Capua Vetere, Sassari, Tempio Pausania, Termini Imerese, Terni, Torino, Torre Annunziata, Trani, Trento, Trieste, Vallo della Lucania, Velletri, Venezia, Verona.
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