Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
“Pensano solo ad accontentare esigenze propagandistiche Lega”. “E’ sempre più evidente il ricatto della Lega. Stanno stravolgendo la nostra Costituzione solo per assecondare le esigenze propagandistiche di un partito”. Il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio commenta così la mancanza del numero legale alla Camera e le minaccia di dimissioni del ministro Calderoli se non passeranno le riforme in settimana. “La maggioranza è veramente allo sfascio – aggiunge il leader dei Verdi. Le minacce di Calderoli ci danno un motivo in più per mantenere un’opposizione dura a un mostro giuridico capace soltanto di accontentare opposti appetiti”. Roma, 12 ottobre 2004
“Le minacce di Calderoni sono il segno evidente dello sfascio di questa maggioranza: non riescono a garantire il numero legale nonostante possano contare su un gran numero di voti – è il commento di Franco Giordano, presidente del Gruppo di Rifondazione Comunista alla Camera, in merito alla ripetuta mancanza del numero legale e la conseguente minaccia di dimissioni del Ministro delle Riforme - Pesano i contrasti sulla Finanziaria, ma è evidente che se questa riforma dovesse andare in porto si produrrebbe una paralisi istituzionale che alimenterebbe le spinte egoistiche delle aree e dei soggetti sociali più forti. Fra finanziaria e devolution questa maggioranza sta mettendo in ginocchio il Paese.”Roma, 12 ottobre 2004
Roma, 12 ot. – “Dai banchi della destra oggi è stato sfoderato l'odio contro Adriano Sofri”. Luana Zanella, coordinatrice dei deputati Verdi commenta così la bocciatura della norma sulla controriforma sugli atti del Quirinale. Secondo Zanella “quanto accaduto oggi è il risultato di veti e controveti politici, alla faccia dello spirito costituente sbandierato dalla Casa delle Libertà: chiediamo che venga bloccata la discussione sulla riforme perché questo governo non è il grado di affrontare problematiche che vanno al di là delle beghe di casa propria”.
Dichiarazione on. della margherita Mario Lettieri, segretario della Commissione Finanze della Camera. “L’Istat conferma quello che le opposizioni dicono da mesi: siamo all’allarme rosso per i conti pubblici e per l’economia italiana. I dati sul rapporto deficit/pil e sull’avanzo primario confermano, purtroppo, la dinamica negativa dei conti e dell’economia del nostro paese, che soltanto la cosiddetta finanza creativa dell’ex ministro Tremonti era riuscita a nascondere ma che l’attuale ministro Siniscalco non può più mascherare, tanto meno con le scelte della nuova finanziaria.” Roma, 12 ottobre 2004
Al Ministro dell'Interno, Al Ministro della Giustizia
Per sapere-premesso che: giovedì 7 ottobre 2004 alle ore 18 circa l'autorità giudiziaria statunitense ha emesso un ordine federale di sequestro dell'hardware fisicamente in uso agli uffici di Londra del provider statunitense Rackspace .
Rackspace con uffici negli Stati Uniti e a Londra e' uno dei providers che ospitano i server che contengono i siti web di Indymedia tra cui la sezione italiana (www.italy.indymedia.org).
Questo atto ha colpito più di 20 siti di Indymedia in tutto il mondo. Allo stesso tempo un secondo server che ospita trasmissioni di diverse stazioni radiofoniche e' stato disconnesso.
Alle 22:38 dell'8 ottobre 2004 una notia ANSA ha riportato le dichiarazioni di un portavoce dell'Fbi, Joe Parris, in quale ha spiegato
che l'intervento dell'Fbi per bloccare i server del sito Indymedia e'avvenuto su richiesta dell'Italia e della Svizzera e che quindi quella in corso non e' un'operazione dell'Fbi. L'intervento, ha detto Parris alla Afp, e' stato fatto "a nome di paesi terzi da parte di responsabili del ministero della Giustizia contro un server, Rackspace, che fornisce spazio sul web a Indymedia".
Tra i dati contenuti nei server sequestrati dalle Autorità statunitensi ve ne sono di riservati e certamente totalmente estranei alle motivazioni del provvedimento tra cui la banca dati dei legali contenente gli atti attualmente depositati dal pubblico ministero nel processo genovese sull'irruzione alla scuola Diaz che vede imputati numerosi appartenenti alla Polizia di Stato;
Come previsto anche dalla legislazione statunitense (28 USC Sec. 1782) l'assistenza nelle indagini prevede garanzie e limiti derivanti dalla normativa internazionale;
che pertanto l'ordine di sequestro proveniente dall'Italia deve avere natura giudiziaria;
che il trattato di mutua assistenza citato dalle autorità statunitensi (Money Laundering and Terrorist financing Act 2003, MLAT)
prevede ipotesi di reato che nulla hanno a che vedere con l'attività di informazione svolta da Indymedia. L'applicazione del trattato di mutua assistenza infatti è possibile nelle indagini riguardanti il reciclaggio di denaro e l'associazione a delinquere con finalità di terrorismo (section IV - Money Laundering and Terrorist financing Act 2003, MLAT - 18 USC Sec. 981 - 18 USC Sec. 2331) e dunque nuovamente e a maggior ragione in Italia tale sequestro può essere attivato solo su richiesta da parte dell'Autorità Giudiziaria.
Chiede che i Ministri vogliano riferire circa le ragioni che hanno portato ad un intervento di sequestro di spazio web utilizzato per l'attività di informazione indipendente e come tale coperta dalla garanzia costituzionale e che ha portato comunque alla sottrazione di contenuti non riconducibili a nessuna delle ipotesi previste dalla normativa internazionale e riservati; che il Ministro voglia riferire se vi sia stata da parte delle Autorità italiane il rispetto dei presupposti e delle garanzie previste dalla legge. Roma 11 ottobre 2004
Bloccare tentativo di smantellare legge sulla caccia. Roma, 12 ott. - “Un motivo in più per bloccare il testo di riforma sulla caccia". Luana Zanella, deputata Verde, dopo ll storico accordo BirdLife/Face sull’applicazione della Direttiva 79/409 “uccelli” e su “Natura 2000”, torna a chiedere la sospensione della discussione sul testo di riforma della legge 157 che "rappresenta l'emblema della politica di deregulation selvaggia della caccia promossa dall'Italia contro l'Europa, solo per le pressioni di una minoranza espressione del mondo venatorio più oltranzista e di quello degli armieri. La soddisfazione di tutto il mondo ambientalista e di buona parte di quello della caccia per l’accordo sulla fauna – basato su principi di scientifici e di rispetto dell’ecosistema – sono un monito per il drappello di parlamentari che pretendono di imporre la libertà di sparare, in ogni luogo e quando vogliono, contro il buon senso e le regole democratiche: almeno abbiamo il coraggio - sottolinea Zanella - di ridiscutere la legge attuale sulla base di una valutazione scientifica e rigorosa del suo stato di attuazione, come chiesto unitariamente da tutte le oppopsizioni, nel completo e irresponsabile silenzio della Casa delle Libertà".
Conferenza Stampa Giovedì 14 ottobre, ore 13.00 Sala Stampa di Montecitorio – Camera dei Deputati
CASO DORIGO: NUOVA CONFERMA EUROPEA, DIRITTO VIOLATO
Paolo Dorigo, detenuto dall’ottobre 1993, è al ventesimo giorno della sciopero della fame. Ha perso oltre dieci chili di peso e le sue condizioni di salute destano molta preoccupazione: Dorigo è infatti deciso a protrarre ad oltranza la sua protesta, almeno fino ad una sospensione della pena o ad una detenzione ospedaliera. Il processo che lo ha ingiustamente condannato è diventato un caso giuridico internazionale: la Corte Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà ha già stabilito che Dorigo non ha ricevuto un giusto processo, mentre il presidente del Consiglio dei Ministri, Jan Petersen, conferma la violazione e l’inadempienza dell’Italia, nonostante inviti espliciti dalle autorità europee, sulla riapertura dei procedimenti nazionali impugnati dalla Corte di Strasburgo.
Intervengono: on. Luana Zanella, on. Giovanni Russo Spena, on. Giuseppe Giulietti, on. Tiziana Valpiana, on. Michele Vianello. Sara’ inoltre presente l’avvocato di Dorigo, Vittorio Trupiano.
Per l’accesso è necessario l’accredito. Per gli uomini è d’obbligo la giacca.
“Non è ammissibile un così grave livello di volgarità ed uno spirito di intolleranza da parte di un ministro della Repubblica italiana. – così Franco Giordano, presidente del Gruppo di Rifondazione Comunista alla Camera, commenta le affermazioni del Ministro per gli italiani nel mondo in merito alla mancata nomina di Buttiglione a Commissario europeo - Ci sentiamo tutti offesi nelle singole coscienze. La frase di Tremaglia illumina di significato la bocciatura di Bottiglione, ma è intollerabile che a pronunciarla sia un ministro in carica per questo – conclude Giordano - ne chiediamo le dimissioni.” Roma, 12 ottobre 2004
Dichiarazione on. Giuseppe Molinari, capogruppo della Margherita in commissione Difesa della Camera. “E’ la quarta finanziaria di questo governo, l’ultima prima di quella elettorale. Avrebbe dovuto essere un documento alquanto “serio” e invece ci sono solo tagli. In particolare viene ad essere penalizzato il ministero della Difesa con una decurtazione di 1 miliardo e 300 milioni di euro circa. Un taglio, per un importo di 576 milioni di euro, riguarda gli investimenti fissi lordi e per un importo di 781 milioni di euro i consumi intermedi. Una diminuzione che interessa per il 20% mediamente le dotazioni iniziali delle unità revisionali di base per il 2005. Al Ministro Martino vogliamo ricordare che per tre anni consecutivi ci ha detto in Commissione, e affermato in pubblico, che l’obiettivo di questo governo di destra era quello di portare il rapporto Pil/spesa Difesa all’1,5%. Oggi nella realtà siamo al di sotto di quell’1%, soglia psicologica che l’Ulivo aveva incrementato. Siamo di fronte ad un governo che non intende finanziare adeguatamente neppure la riforma della leva che andrà in vigore dal prossimo 1° gennaio 2005. Che non intende ottemperare agli adeguamenti contrattuali, che non vuole investire nell’industria e nella ricerca. A questo punto varrebbe la pena far assumere a Siniscalco l’interim della Difesa. “ Roma, 12 ottobre 2004
I sottoscritti avvocati, difensori delle parti civili nel procedimento per i reati commessi da 28 funzionari e dirigenti di P.S. per i fatti avvenuti il 21 luglio 2001 nel complesso scolastico Diaz Pascoli apprendono dalla stampa che alcuni difensori degli imputati avrebbero depositato un esposto alla Procura della Repubblica nei confronti dei PM Zucca e Cardona per presunte lesioni del diritto alla difesa ai danni dei funzionari di Polizia loro assisititi. I sottoscritti avvocati, pur comprendendo le esigenze difensive di imputati accusati da materiali probatorio particolarmente consistente (ricordiamo che gli eventi sono stati praticamente seguiti in diretta televisiva da tutto il mondo), per i quali è stato richiesto il rinvio a giudizio a seguito di una delle pagine più nere e sanguinose della storia della repubblica e della polizia, con il presente comunicato respingono quanto sostenuto dalle difese degli imputati di falso, calunnnia, lesioni, violenza privata, perquisizione arbitraria, peculato, ricordando che l'unica lesione al diritto di difesa nel presente procedimento è quella commessa ai danni delle pesone che la notte dei fatti si trovavano nelle scuole Diaz e Pascoli ed oggi sono parti civili nell'udienza preliminare in corso. Ricordiamo infatti che ad essi fu impedito di essere assisititi da avvocati o da persone di loro fiducia durante le "perquisizioni" sfociate in un massacro generalizzato e, dopo il loro arresto, pur se ricoverati in ospedale, fino allo svolgimento delle udienze di convalida; che la Procura alla quale si rivolgono i difensori degli imputati, nei giorni immediatamente successivi ai fatti della Diaz rifiutò di svolgere accertamenti urgenti sulle lesioni degli agenti di polizia, lesioni che già allora destavano molte perplessità; che tutti i fermati e gli arrestati stranieri di quella notte, dopo la mancata convalida dell'arresto furono espulsi dal prefetto di Genova con un centinaio di provvedimenti urgentissimi e sbrigativi che furono poi dichiarati nella quasi totalità dei casi illegittimi ed annullati. L' espulsione rese per mesi estremamente difficoltoso l'esercizio del diritto di difesa delle odierne parti offese.
gli Avvocati: Stefano Bigliazzi, Nicola Canestrini, Simonetta Crisci, Marialuisa D'Addabbo, Filippo Guiglia, Carlo Malossi, Mirko Mazzali, Ezio Menzione, Michela Miraglia, Liana Nesta, Gilberto Pagani, Riccardo Passeggi, Emilio Robotti, Dario Rossi, Fabio Taddei, Emanuele Tambuscio, Laura Tartarini
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